Nessun giro di parole per Cesare De Stefani, noto imprenditore valdobbiadenese che ha avvisato i clienti di non aver attivato il sistema cassa che consente la partecipazione alla lotteria degli scontrini.
La lotteria degli scontrini è la nuova lotteria gratuita collegata al programma “Italia Cashless”, messo a punto dal governo per incentivare l’uso di carte di credito, carte di debito, bancomat, carte prepagate, carte e app connesse a circuiti di pagamento privativi e a spendibilità limitata al fine di modernizzare il Paese e favorire lo sviluppo di un sistema più digitale, veloce, semplice e trasparente.
De Stefani ha spiegato che, a causa delle normative di contrasto al Covid-19 che affliggono le imprese ormai da un anno, l’ingresso alla sua macelleria è limitato a una persona per volta e per sua decisione non sarà possibile registrare il codice lotteria nel portale dell’Agenzia delle Entrate.
“Non aderisco a tale iniziativa perché per aggiornare la cassa del mio negozio devo spendere una cifra importante che può raggiungere i 1.500 euro – spiega l’imprenditore valdobbiadenese – Questo a fronte di un rimborso massimo di 250 euro che il governo ha promesso. Viene pertanto chiesto alle aziende di spendere dei soldi a beneficio dello Stato e senza nessun rientro per l’azienda stessa, in un momento in cui moltissime attività sono chiuse (con affitti e bollette da pagare) e quelle rimaste aperte hanno subito e continuano a subire perdite di fatturato molto importanti. Assurdo”.
De Stefani non intende impiegare il suo tempo o quello dei suoi collaboratori della macelleria di Guia per inserire dati e controllare che la procedura sia stata corretta e accettata dal sistema.
“Il tempo dedicato dal mio personale alla gestione della lotteria lo pago io e nessuno me lo rimborsa – aggiunge l’imprenditore – Non ritengo sia buona cosa (ancor più in questo momento) far aspettare i clienti in fila fuori dal negozio in quanto le procedure del gioco, anche se di poco, allungano i tempi delle operazioni di cassa. Ritengo diseducativo e catastrofico che dei governanti legiferino al fine di illudere le persone ad avere dei soldi facili con il gioco anziché con il lavoro”.
Cesare De Stefani ha preferito investire i suoi soldi per acquistare un “fungo riscaldante” e due sedie, al fine di rendere più confortevole l’attesa dei suoi clienti, anziché spenderli per aggiornare la cassa per la “lotteria degli scontrini”.
L’avviso rivolto ai suoi clienti rappresenta una piccola provocazione: “il negozio in cui stai per entrare è una macelleria e non una tabaccheria o un negozio in cui tradizionalmente si vendono tagliandi per tentare la fortuna al gioco. In questi negozi, infatti, il gestore ha un aggio, cioè percepisce un compenso sulle vendite di sogni. Il macellaio sulla lotteria degli scontrini non percepisce nulla, ma ha solo costi aggiunti”.
“L’utilizzo della moneta elettronica va in barba alle sagge raccomandazioni dei nostri nonni e dei nostri padri – conclude De Stefani -, che ci hanno lasciato un’Italia settima potenza economica mondiale e che quando uscivamo di casa ed eravamo sull’uscio ci chiedevano: ‘atu schèì in scarsela?’, ancor più se dovevamo andar a far spesa ‘par la fameja’”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Cesare De Stefani).
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