Ha solo 18 anni e tutta la timidezza di quell’età, ma le idee chiare e un atteggiamento saggio: si tratta di Lorenza De Noni, studentessa coneglianese all’ultimo anno del Liceo scientifico “Guglielmo Marconi” della città, nonché vera e propria stella nascente dell’atletica.
Allenata da Massimo Furcas, nell’ambito dell’Atletica Silca Conegliano, Lorenza è reduce della conquista di un oro e di un argento ai Campionati italiani indoor a inizio mese, laureandosi di fatto campionessa tricolore dei 1.500 e vicecampionessa negli 800.
Titoli che si sono aggiunti ad altri ori e argenti conquistati in diverse occasioni e alle due maglie azzurre indossate ai Campionati europei, nel 2022 e nel 2023.
Ma come è nata questa storia sportiva?
“Fin da piccola ho praticato dello sport poi, alle scuole medie, l’insegnante di educazione fisica ha proposto a me e a mio fratello (gemello, ndr) di correre – ha raccontato – Inizialmente abbiamo provato varie cose, poi mi sono concentrata sulla corsa: è il quarto anno per me che la pratico”.
C’è da dire che la passione e la bravura nello sport sono nel dna di famiglia: la mamma di Lorenza, Veronica Piutti,è stata un’ottocentista azzurra.
Un’attività, quella sportiva, che Lorenza coniuga con il dovere nello studio. “Se si vuole, il tempo lo si trova: si studia prima o dopo gli allenamenti, che di solito faccio verso sera – ha raccontato – Dopo il diploma non sono sicura di cosa andare a studiare, sto pensando ad Agraria”.
“I compagni di scuola sono belli carichi, mi sostengono ed è bello – ha aggiunto – Ora l’obiettivo è quello di riuscire ad andare a fine agosto ai Mondiali under 20, a Lima, in Perù. A fine luglio, invece, parteciperò ai Campionati italiani a Rieti“.
“Sarà una stagione lunga e bisognerà organizzarla bene: di solito gli appuntamenti importanti terminano a fine luglio”, ha spiegato.
Intanto, Lorenza un idolo sportivo, da cui prendere esempio, ce l’ha: si tratta di Femke Bol, ostacolista e velocista olandese, nonché campionessa olimpica.
“La seguo volentieri, perché è un’atleta modesta e semplice: non fa troppa pubblicità delle sue conquiste – ha rivelato – Personalmente ci penso al fatto di fare dello sport una professione, però voglio costruire anche un’alternativa (ecco perché gli studi all’università), in maniera da crearmi un lavoro per quando non potrò più correre”.
In tutto ciò, non manca il sostegno della famiglia, che da sempre respira aria di passione sportiva.
“I miei genitori e i miei due fratelli sono appassionati di atletica e mi sostengono: è un fortuna, sono sempre disponibili – ha raccontato – Sicuramente un ringraziamento va alla mia famiglia, al mio allenatore e ai miei amici”.
E com’è il rapporto con le avversarie? “Con loro c’è un rapporto molto tranquillo: nell’atletica l’amicizia esiste – ha spiegato – Ovvio che, durante la gara, ognuno pensa per sé, ma fuori gara c’è un ottimo rapporto”.
“Il momento più difficile è stato l’anno scorso, quando mi sono infortunata: quando accade è difficile ripartire, ma non bisogna mollare – ha aggiunto – I momenti belli sono stati tanti: ad esempio la prima maglia azzurra non si scorda mai. Ora l’obiettivo è quello di arrivare ai Mondiali: si saprà a luglio”.
“L’augurio che mi faccio è di proseguire con costanza e divertimento, come ho sempre fatto – ha concluso – Il consiglio che posso dare, a chi vorrebbe seguire il mio stesso percorso, è quello di porsi degli obiettivi e di non paragonarli mai a quelli degli altri: si corre per se stessi“.
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