Il 2021 sarà l’anno di implementazione della piattaforma “Indipendo”, una piattaforma messa a punto dall’azienda sanitaria dell’Ulss2 per supportare quanti si trovano in uno stato di dipendenza patologica dal gioco d’azzardo.
Secondo le stime fornite dalle autorità sanitaria, sono indicativamente 894 le persone che in tre anni sono state prese in carico dall’Ulss2 a causa di un problema che, vista la solitudine sociale provocata dalla pandemia, rischia di aggravarsi e che, finora, è stato gestito grazie alla collaborazione instaurata tra azienda sanitaria e la rete dei sindaci.
“Questo strumento potrebbe essere allargato anche alle altre dipendenze. – ha dichiarato Marcello Mazzo, direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Ulss2 – Si tratta di una piattaforma che propone modalità nuove di intervento e che comprende anche consulenze legali ed economico-fiscali“.
“Il progetto – ha proseguito il direttore – è partito prima dell’emergenza sanitaria, per trovare poi un pieno sviluppo durante la pandemia”.
La realizzazione della piattaforma è stata possibile grazie a un fondo messo a disposizione a livello nazionale e si pone l’obiettivo di mettere a disposizione dei servizi e delle informazioni utili a quanti, assieme alle proprie famiglie, si trovano impigliati nella rete della dipendenza dal gioco d’azzardo.
Informazioni che si accompagneranno anche a servizi forniti da professionisti ed erogati anche a modalità a distanza, come ad esempio quella che è la valutazione neuropsicologica del giocatore dipendente.
Oltre a ciò, l’intento è anche quello di riproporre dei programmi di tipo residenziali brevi, dove attuare degli interventi contenuti nel tempo, ad esempio nei finesettimana: così facendo, la persona dipendente avrà l’opportunità di affrontare il problema, senza scombinare quelli che sono gli impegni lavorativi.
Come ha spiegato il dottor Mazzo, tutto ciò sarà possibile grazie a una collaborazione tra pubblico e privato: gli interventi saranno multiprofessionali e realizzati in luoghi “non connotati come luoghi di cura”, ma visti come dei punti di riferimento.
“Tra qualche mese sarà possibile garantire nel territorio dell’Ulss2 dei punti dove i giocatori, e le loro famiglie, potranno trovare un supporto”, ha sottolineato Mazzo.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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