Il work-life balance come elemento chiave per il futuro del mondo del lavoro e pilastro per la sopravvivenza di successo per le imprese. Quali sono le strategie da attuare per vincere la sfida dal lato Risorse Umane?
Nell’era del post-pandemia e dell’ingresso nel mondo del lavoro dei cosiddetti Millennials, la questione dell’equilibrio tra vita privata e vita professionale è divenuta centrale.
Ora l’equilibrio vita-lavoro, che spesso troviamo espresso con il termine inglese work-life balance, è riconosciuto come un elemento fondamentale per il benessere delle persone e di conseguenza, per la sostenibilità e il successo delle imprese stesse.
Le imprese che reagiscono tempestivamente (o ancor meglio prevengono il tema) e affrontano attivamente questa sfida stanno tracciando una nuova frontiera di competitività e sostenibilità nel mondo del lavoro. Ne parla chiaramente l’Employer brand research di Randstad Italia, ricerca indipendente che indica al primo posto il work-life balance tra i fattori che determinano l’attrattività di un’azienda per un candidato. Come mai si tratta di una sfida così complessa?
Una delle principali difficoltà consiste nel trovare il giusto equilibrio tra una cultura aziendale dinamica e il rispetto dei confini tra vita privata e lavoro. Le aziende devono rivedere le loro modalità di organizzazione del lavoro per garantire che i dipendenti non siano costantemente sovraccaricati di compiti o sollecitati da notifiche e richieste oltre l’orario lavorativo: il valore del tempo è considerato la vera ricchezza. Ecco allora che l’implementazione di politiche che promuovano il rispetto dei tempi di riposo e delle pause è fondamentale per sostenere il benessere dei lavoratori, soprattutto in un’era in cui la tecnologia e la digitalizzazione causano spesso una sovraesposizione a informazioni e notifiche.
La tecnologia, infatti, pur essendo uno strumento ormai indispensabile, può diventare un’arma a doppio taglio.
L’accessibilità costante agli strumenti tecnologici e l’incessante flusso di comunicazione possono facilmente portare ad annullare il confine tra vita personale e lavoro. Le aziende, e molto spesso gli imprenditori stessi, devono in primis adottare strategie efficaci per regolamentare l’uso delle tecnologie digitali, incoraggiando i dipendenti a “staccare” e a godersi dei momenti di pausa senza la costante pressione della connettività e della risposta immediata.
Il lavoro da remoto ha rappresentato un cambiamento epocale nel panorama lavorativo, con risvolti positivi e negativi. Se da un lato offre flessibilità e riduzione dello stress legato agli spostamenti, dall’altro può ulteriormente minare i già labili i confini tra spazio di lavoro e casa. Le aziende devono dunque investire nella creazione di ambienti lavorativi flessibili e sostenibili, che incoraggino una separazione chiara tra lavoro e vita personale.
Inoltre, la promozione di programmi di benessere e di supporto psicologico per i dipendenti sono altri strumenti fondamentali: offrire ai propri collaboratori risorse per affrontare lo stress, gestire le pressioni lavorative e migliorare la salute mentale può contribuire significativamente a mantenere un ambiente lavorativo sano ed equilibrato.
Tuttavia, mentre le aziende affrontano queste sfide dal lato della leadership e della gestione delle risorse umane, è importante sottolineare il ruolo attivo delle persone nel preservare il giusto equilibrio tra la propria vita e il proprio lavoro. La promozione di abitudini sane, la gestione del proprio tempo e la chiara comunicazione delle proprie esigenze possono aiutare a creare più facilmente un equilibrio più armonioso.
Le organizzazioni che, anche con l’aiuto di professionisti e consulenti esperti nella gestione delle risorse umane, riescono a creare un ambiente in cui i dipendenti si sentano sostenuti e valorizzati possono maturare un vantaggio competitivo significativo. Un vantaggio che si misura sia nella capacità di attrarre nuovi talenti sia nel facilitare la fidelizzazione dei propri collaboratori e renderli più soddisfatti e motivati.
Investire nel benessere dei propri lavoratori non è solo eticamente corretto, ma è diventato un vero e proprio imperativo per garantire il successo e la sostenibilità delle imprese nel lungo periodo.
Foto: archivio Qdpnews.it
Autore: Ceraico & Partners – Sistema Ratio Centro Studi Castelli