Non c’è spazio sufficiente per ricavare un campo da rugby all’ex caserma Gotti: per la nuova casa della palla ovale vittoriese il Comune “vira” decisamente sull’ex aerocampo militare di San Giacomo.
Lo ha detto il sindaco Antonio Miatto nell’ultimo consiglio comunale del 2020, rispondendo alle domande poste dalle minoranze durante la discussione sulla nota di aggiornamento al documento unico di programmazione (Dup).
Tra i vari temi affrontati in aula c’è stato anche il destino degli immobili non più utilizzati dall’Esercito: “L’ex caserma Gotti, in centro, ha un’area insufficiente per accogliere un campo da rugby – ha chiarito il primo cittadino – il terreno è troppo stretto, sono 130 per soli 67 metri, contro muro. Quella, inoltre, è un’area troppo importante per essere riqualificata solo con un campo da rugby: lì possono starci tante cose” ha sentenziato Miatto, che ha proseguito: “Per il rugby abbiamo pensato di utilizzare l’aerocampo di San Giacomo, dove anche mercoledì mattina sono stato in sopralluogo”.
Tra i temi sui quali il centrosinistra ha incalzato Miatto c’è stato anche il contratto dei “derivati” stipulato lo scorso decennio con un importante istituto bancario. “Tra le prime cose che abbiamo fatto – ha ricordato il sindaco in carica da un anno e mezzo – c’è stato proprio quella di ricontattare la banca. Dopo una lunga analisi della cifra che ci rimane da pagare, abbiamo appurato che il Comune non ha più debiti da rendere. Non c’è più sottostante. La cifra che dobbiamo rendere è fatta esclusivamente di interessi, perciò è impossibile rimodulare il debito e sfruttare i minori tassi attuali”.
Buone notizie, poi, per i fautori della mobilità sostenibile: “Ci siamo dati da fare per avere colonnine elettriche in città. La ditta Be Charge ci ha proposto di installare 7 colonnine dalla potenza minima di 22 kw. Ognuna potrà servire fino a due auto, e saranno posizionate in diverse piazze vittoriesi. Una sarà installata nei pressi del casello autostradale di Vittorio Sud”.
Infine, una curiosità sulla zona industriale di San Giacomo: “Era mia intenzione, e continua ad esserlo, renderla quasi un quartiere, anche generando un “consiglio di quartiere” rappresentativo degli interessi dell’intera zona. Abbiamo tentato di portare avanti il progetto, anche con il Comune di Conegliano, ma poi si è fermato tutto. Adesso stiamo riprendendo alcuni contatti con chi è insediato in zona industriale: penso che per dare la stura occorrerà convocarli formalmente e provare a mettere in piedi un organismo con il quale interloquire”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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