Il mondo dello sport trevigiano piange Severino Zamprogno, conosciuto da tutti come Seve, 77enne di Crocetta del Montello spentosi nelle scorse ore. Una figura di spicco nel mondo del calcio e in quello della bici, una vita dedicata allo sport prima da atleta e poi da dirigente.
Nel 1967 fu il primo calciatore italiano a vestire la casacca di una società australiana, l’Adelaide Juventus: “Mio padre – racconta il figlio Manuel – aveva 18 anni e giocava come punta nel Montebelluna che all’epoca militava in prima categoria. Il presidente del locale Juventus Club gli propose di emigrare nella squadra australiana e colse al volo l’occasione. Quattro anni entusiasmanti durante i quali papà si confrontò con un’altra realtà, imparò l’inglese, era l’unico italiano ma fece presto amicizia con i figli di immigrati italiani nati li. Al rientro in Patria tornò a militare nelle fila del Montebelluna, esperienza che si concluse con un infortunio che gli impedì di continuare la carriera”.
Questo duro colpo non lo fermò, anzi gli permise di reinventarsi: appese le scarpe al chiodo e si dedicò al ciclismo, grazie ai contatti con Maurizio Fabretto e Fanini, che gli propose di collaborare. Divenne massaggiatore e nel team Fabretto conobbe molte campionesse mondiali, ottenendo tante soddisfazioni.
Un uomo che ha vissuto lo sport in modo pulito, con il fair play, che cercava il gesto più utile per divertirsi, con l’avversario visto come un compagno di giochi e non come un rivale. Zamprogno lascia la moglie Laura, il figlio Manuel e il fratello Ottaviano.
Il funerale sarà celebrato mercoledì 10 gennaio alle ore 15 nella chiesa di Crocetta. Il Rosario sarà invece recitato domani alle 17 nella casa di riposo Villa Belvedere.
(Foto per concessione di Manuel Zamprogno).
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