Presentato il progetto sperimentale dedicato ad adulti con disabilità o decadimento cognitivo

Si è svolta nei giorni scorsi la presentazione istituzionale del Progetto sperimentale dedicato a persone adulte con disabilità e persone con decadimento cognitivo a cura dei volontari del Centro Sollievo di Vittorio Veneto, gestito dal Coordinamento Volontariato Sinistra Piave ODV, e degli educatori e operatori del Centro Diurno per persone con disabilità L’Incontro, gestito dalla cooperativa sociale Terra Fertile.

Nell’ambito di un progetto di collaborazione reciproca, volto a creare opportunità reali di welfare generativo di comunità, è nata l’idea di avviare un laboratorio sperimentale intergenerazionale e trasversale all’area della disabilità e a quella degli anziani con decadimento cognitivo.

Partendo da alcuni bisogni comuni – il bisogno di compagnia, amicizia, considerazione e riconoscimento personale, libertà di scelta; la necessità di sentirsi utili agli altri e di vivere momenti di serenità interiore – si cerca di creare un contesto relazionale e affettivo positivo, capace di arricchire le persone con nuovi stimoli.

L’intento è sperimentare modalità di dialogo, ascolto, sostegno e riconoscimento reciproco, attenzione ai bisogni dell’altro, volte a rendere i beneficiari, persone con disabilità e persone con decadimento cognitivo, protagonisti di attività di benessere condiviso.  

Con la collaborazione dell’artista Renza Pavan Macalli sono in fase di realizzazione alcune opere artistiche che possono essere presentate a mostre, esposizioni a livello locale, e sovraregionale.  

L’obiettivo è favorire l’accesso a tutti alla bellezza (sia nel vederla che nel crearla) dimostrando che le persone fragili, solitamente beneficiarie di un servizio, possono contribuire da protagonisti attivi a creare valore per gli altri. Si mira anche ad offrire chiavi di lettura diverse per gli spettatori evidenziando come un’opera artistica possa generare nuove relazioni interpersonali positive ed inclusive.

Il progetto nasce dall’incrocio di idee del referente del Centro Sollievo di Vittorio Veneto, Giovanni Sollima, e della vicepresidente di Terra Fertile Lorella Corazzin. E’ stata coinvolta l’Ulss2 per un parere tecnico-scientifico a supporto del laboratorio sperimentale intergenerazionale dedicato alle persone con decadimento cognitivo e con disabilità. È stato asssegnato l’immediato nulla osta alla realizzazione del progetto.

Il progetto è stato accolto favorevolmente dalla Regione Veneto, che è titolare del Progetto Sollievo su base regionale. 

Il Consigliere regionale Sonia Brescacin lo ha apprezzato ritenendolo replicabile nei diversi territori. Il 23 gennaio 2024 il progetto sarà presentato nella conferenza stampa  a latere del Consiglio Regionale.

Il progetto è particolarmente apprezzato per il valore aggiunto dato dall’accostamento di fragilità diverse. È stato avvallato dal Comitato dei Sindaci dell’Ulss 2. Sarà inserito nei prossimi Piani di Zona.

Il sindaco Antonio Miatto ha sottolineato l’originalità del progetto che alza lo sguardo con coraggio e intuizione, mettendo insieme persone con fragilità diverse, così favorendo collaborazione e stimolo reciproco e sollecitando nuove occasioni di convivenza e cura.

Banca Prealpi SanBiagio ha riconosciuto la validità del progetto e lo ha sostenuto con un significativo contributo economico. Anche la Fondazione di Comunità Sinistra Piave si è impegnata a sostenere economicamente il progetto. Il Liceo Flaminio, indirizzo Scienze Umane, crede profondamente nel coinvolgimento attivo di studenti nella attività progettuali, sia in occasione dei percorsi di PCTO sia durante le lezioni curricolari. Massimo Ciacchi ha sottolineato la valenza multidisciplinare, inclusiva e intergenerazionale del progetto.

Giovanni Sollima ha posto in evidenza il ruolo fondamentale del volontariato nella conduzione dei singoli Centri evidenziando al contempo il ruolo cruciale delle singole famiglie che giornalmente si prendono cura dei propri congiunti e delle loro fragilità. 

L’artista Renza Pavan Macalli ha evidenziato che l’obiettivo del suo lavoro è attivare metodologie diverse e utilizzare molteplici materiali perché tutti i beneficiari siano stimolati a partecipare e a contribuire all’opera finale. 

Tutti i relatori hanno sottolineato l’importanza di ascoltare i bisogni del territorio, in particolare delle persone più fragili, di concorrere alla costruzione di reti di collaborazione, di aprire il progetto a nuove fragilità e diverse fasce di età, di studiare la replicabilità del progetto in altri territori, di promuovere il volontariato e la cittadinanza attiva, di lavorare tutti per una comunità più coesa e inclusiva.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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