Zona rossa nei festivi e prefestivi fino al 6 gennaio: si potranno ricevere in casa fino a 2 persone non conviventi

Gli italiani sono rimasti incollati alla televisione e hanno guardato in modo ossessivo i social in attesa dell’intervento di questa sera del premier Giuseppe Conte per capire come si potranno vivere le prossime vacanze natalizie.

Dopo le bozze circolate in queste ore, che si aggiungono alle dichiarazioni dei presidenti delle Regioni Italiane, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha illustrato il contenuto principale del nuovo provvedimento governativo pensato per rispondere a questa fase dell’emergenza Covid.

La preoccupazione per l’impennata della curva dei contagi nel periodo natalizio ha portato il comitato tecnico scientifico a chiedere un rafforzamento delle misure per il contrasto al Coronavirus.

La decisione del governo è stata quella di adottare un decreto legge, a differenza dei precedenti Dpcm, con nuove misure.

È stata prevista la zona rossa per tutta Italia dal 21 dicembre al 6 gennaio e in questo periodo saranno vietati tutti gli spostamenti tra le Regioni.

L’intero territorio nazionale sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi dal 24 dicembre al 6 gennaio: 24-25-26-27-31 dicembre 2020 e 1-2-3-5-6 gennaio 2021.

Le regole della zona rossa prevedono che si possa uscire di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute ma sarà possibile ricevere nella propria abitazione fino a due persone non conviventi, dalle ore 5 alle 22.

Queste due persone potranno portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone con disabilità o anche conviventi non autosufficienti.

Nella zona rossa è consentita attività motoria nei pressi dell’abitazione e l’attività sportiva all’aperto in forma individuale.

La zona rossa prevede la chiusura degli esercizi commerciali, dei centri estetici, dei bar e dei ristoranti (tranne l’asporto fino alle ore 22 e le consegne a domicilio) e restano aperti i supermercati, i negozi di beni alimentari di prima necessità, le edicole, le tabaccherie, le farmacie, le parafarmacie, le lavanderie, le parrucchiere e i barbieri.

Le chiese e i luoghi di culto saranno aperti per le funzioni religiose fino alle ore 22.

L’intero territorio nazionale sarà zona arancione nei giorni feriali (28-29-30 dicembre 2020 e 4 gennaio): in questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio Comune di abitazione e di residenza senza dover giustificare il motivo.

Per venire incontro a chi abita nei Comuni più piccoli, sono permessi gli spostamenti nei Comuni fino a 5 mila abitanti e per un raggio di 30 chilometri. (non ci si può spostare per andare nei capoluoghi di Provincia).

Nella zona arancione, inoltre, sono chiusi bar e ristoranti con l’eccezione dell’asporto fino alle 22 oltre alle consegne a domicilio.

Nella zona arancione i negozi saranno aperti fino alle ore 21.

Il premier Conte ha spiegato che nel decreto legge sono state inserite immediate misure di ristoro: già nelle scorse settimane sono stati adottati dei meccanismi di ristoro rapidi e automatici direttamente erogati sul conto corrente bancario dall’Agenzia delle Entrate.

Sono stati sospesi i contributi e tributi per chi ha subito perdite e questo decreto legge dispone un immediato ristoro per circa 645 milioni di euro per i ristoranti e i bar che dal 24 dicembre al 6 gennaio saranno costretti a chiudere (riceveranno il 100% di quanto già ricevuto sulla base del “Decreto Rilancio”).

Il Parlamento ha appena concluso la conversione dei primi quattro decreti ristori confluiti in un unico decreto, rafforzando le misure di sostegno.

Il Parlamento sta lavorando all’approvazione della legge di bilancio che contiene ulteriori interventi: con il contributo delle forze di maggioranza e di opposizione, il Parlamento sta rafforzando il regime degli interventi a favore delle categorie più esposte da questa crisi economica (lavoratori autonomi e Partite Iva).

Con il nuovo “Decreto Ristori” di gennaio, inoltre, si provvederà a compensare delle perdite anche gli altri operatori nei confronti dei quali il governo non è riuscito ad intervenire in questi giorni (ci saranno misure perequative per evitare ingiuste differenziazioni nei trattamenti).

Il 27 dicembre ci sarà il “Vaccine Day” ma dovremo attendere i primi giorni dell’anno per l’inizio della distribuzione dei vaccini in Italia.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: web).
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