I mille giorni che contano: la storia di Luciana raccontata nell’Agenda Doppio Tempo

La storia di Luciana Mellone raccontata nell’Agenda Doppio Tempo

“I mille giorni che contano”: è questo il titolo della storia, una delle tante e profonde storie di vita raccolte nell’agenda “Doppiotempo” 2023 pubblicata dal Comune di Treviso. L’amministrazione, in collaborazione con la commissione pari opportunità e l’organizzazione “Spazio donna” di Treviso ha promosso l’iniziativa dedicata alla parità di genere. Il progetto ha preso la forma di un’agenda, oggetto di uso quotidiano, fra quelli strettamente personali, che in questo caso vuole narrare una storia comune, come quella di Luciana. 

Luciana Mellone è l’anima e il motore di un’impresa sociale che della nascita, della maternità e del sostegno all’infanzia ha fatto il suo core business. Luciana ha 57 anni, due figli (di 21 e 27 anni), un marito di origini veronesi che conosce fin da bambina, un padre istriano, ma vive e lavora a Treviso.

“Il tema dell’educazione – racconta Luciana – fa parte della mia formazione professionale. Ho studiato alle Magistrali, amavo la musica, suonavo il pianoforte, ho fatto il Conservatorio specializzandomi in canto e direzione di coro. Negli anni ’90 ho avuto la fortuna di entrare in Arci: ci sono rimasta quasi vent’anni ed è stata un’esperienza meravigliosa interamente dedicata alla musica e allo spettacolo. Organizzavamo grandi eventi musicali: all’epoca l’Arci era un laboratorio che intercettava le tendenze politiche e sociali, tanto che abbiamo fatto concerti strepitosi coi Duran Duran e molti altri grandi dell’epoca. Treviso era una città viva e dinamica. Erano anni di grandi progetti, fatiche e tante soddisfazioni. Poi è arrivata la maternità, il primo figlio, l’alba di una nuova epoca, e così ho capito che era il momento di cambiare, di lasciare la musica e le grandi serate: mi sono rimessa in gioco, ampliando la parte sociale ed educativa delle mie competenze. In quel momento ho conosciuto l’Associazione Il Melograno”.

Il Melograno nasce a Verona nel 1981 da Tiziana Valpiana con un gruppo di donne che si sono affidate a due madri simboliche: Grazia Honegger Fresco, il cui libro “Il neonato con amore” ha permesso di iniziare a sfatare – anche in Italia – diffidenze e pregiudizi intorno ai neonati, e Lidia Menapace, il cui femminismo, dalla Resistenza in poi, formava all’importanza di “scegliere”. È la prima associazione di mamme per le mamme e oggi conta 15 sedi in Italia, tra cui quella di Treviso – una delle quattro presenti in Veneto – all’opera dal 2001 con un numero di associate e associati in continua crescita e oltre quindici tra operatrici della nascita e volontarie attive. Si prende cura delle madri, dei padri e dei neonati offrendo ascolto, attenzione, vicinanza, contatto, competenza e aiuto pratico.

“Non è stato difficile recuperare la parte più sociale della mia formazione – spiega Luciana – l’ho fatto nel momento giusto con le persone giuste e sempre col sostegno incondizionato di mio marito. Ho avuto delle grandi maestre, donne intellettuali che hanno lasciato il segno in Italia. Ho cominciato a occuparmi in maniera seria di parità di genere, della dualità delle donne madri e lavoratrici e poi, un po’ alla volta, passo dopo passo, l’Associazione è diventata socia di Idea Sociale cooperativa sociale, attraverso la quale sviluppa attività e servizi rivolti ai primi 1000 giorni di vita. Il Consiglio di Amministrazione di Idea Sociale è formato da sole donne, oggi abbiamo un fatturato in crescita, 50 donne dipendenti – tutte part-time – e altrettante collaborazioni, tra associate e non. Investiamo continuamente sul capitale umano e siamo un punto di riferimento nel territorio della provincia di Treviso nei servizi “socio-educativi” rivolti alla nascita, all’infanzia e all’adolescenza.

Tra gli ambiti di azione e lavoro: l’equipe nella relazione di aiuto con le famiglie, il coordinamento per i laboratori scolastici, il tempo integrato, i nidi in famiglia, i tempi per le famiglie nei primi 1000 giorni, e poi i “1000 giornidelmelograno”, uno spazio ricco di progetti speciali dedicati alla gravidanza e alla nascita, in co-progettazione con Il melograno nazionale, tra cui “La Scuola dei 1000 giorni”, nata con l’intento di trasferire alle nuove generazioni il valore delle esperienze e dei saperi che le operatrici della nascita de Il Melograno hanno acquisito in 41 anni di attività. Sono particolarmente orgogliosa del progetto “Cerco Tata”, che ha fatto emergere il sommerso e ridato dignità alle donne che si occupano dei figli degli altri.

Oggi siamo un punto di riferimento per i Comuni e le Istituzioni. Io, pur avendo il ruolo di presidente, continuo a sentirmi una raccoglitrice di storie e a essere operativa nel sostegno alla nascita. È il momento più forte e ambivalente della vita di ciascuno e ha il potere di trasformare e di tirar fuori il meglio o il peggio di una persona, per questo va seguito e curato. I primi 1000 giorni sono l’intervallo di tempo che intercorre tra il concepimento e i due anni di vita. Si tratta della base della salute futura di ogni bambino e della sua famiglia e per questo continuo a occuparmene col massimo impegno. Ogni buona nascita è un tassello della società ventura”.

Oggi Il Melograno ha una sede suggestiva che condivide con Idea Sociale, in via Francesco Baracca (nel primissimo fuori mura), nella casa che fu dell’ex sindaco di Treviso Antonio Mazzarolli. “Il nipote, nel concedercela, ha pensato che lo zio avrebbe avuto piacere che la sua casa fosse dedicata al lavoro per i bambini, con quello sguardo sul futuro che lui stesso amava e cercava. È stata una casa frequentata da molti uomini e in cui si sono prese grandi decisioni, oggi è vissuta da donne e si prendono le decisioni per la felicità futura”.

(Foto: Agenda Doppio Tempo).
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