“Toccare il seno di una statua è un comportamento sessista?”: è la domanda che Chiara Squaglia ha posto ai trevigiani, in un servizio andato in onda ieri sera su Striscia La Notizia.
In un precedente servizio, realizzato a Verona, il tg satirico aveva raccontato la tradizione di toccare il seno della statua di Giulietta, un gesto che, come da tradizione, è considerato un vero portafortuna in amore.
Il servizio in questione, però, aveva suscitato delle polemiche e un dibattito pubblico, sia sulla stampa che sui social, dove il gesto stesso era stato definito un “comportamento sessista” da eliminare.
Sul tema si era espresso addirittura il ministro Matteo Salvini, il quale aveva commentato tutta la polemica sorta a seguito del servizio televisivo: “I deliri del ‘politicamente corretto’ non conoscono limiti”, le sue parole affidate ai social.
Ma leggendo tra i commenti, il tg satirico ha scovato quello di uno spettatore, che faceva riferimento alla tradizione che riguarda la cosiddetta “Fontana delle tette” a Treviso, simbolo di fertilità per la città: la tradizione vuole, quindi, che sia di buon auspicio porre le mani sui suoi seni.
C’è anche chi, oltre a questo, beve l’acqua che esce dai capezzoli della statua.
A questo punto, le domande poste nel corso del servizio sono apparse chiare: toccare i seni di una statua è un comportamento sessista e scorretto? O il ‘politicamente corretto’ rischia di portare all’estinzione determinate tradizioni?
I passanti intervistati si sono mostrati concordi nel ritenere che non si tratta affatto di un gesto sessista e che si tratta semplicemente di una tradizione da tramandare.
“Non esageriamo”, sono state le parole di alcune intervistate, che hanno osservato come non si debba confondere storia e tradizione con il sessismo.
Sul tema si è pronunciato anche Mario Conte, sindaco di Treviso, direttamente sui social, con un post pubblicato questa mattina: “Ho visto il servizio di Striscia La Notizia, che riportava la polemica scoppiata sul web e sulla stampa sulle usanze dei cittadini e dei visitatori di Verona e Treviso di toccare i seni delle statue più note (Giulietta e la Fontana delle Tette), come portafortuna – ha scritto – Le trevigiane, intervistate da Chiara Squaglia, hanno risposto: ‘Non esageriamo, è una tradizione innocua, con una sua storia’”.
“Penso sia giusto distinguere tradizioni centenarie, che peraltro nel caso della nostra città si rifanno a un periodo di rinascita dopo la siccità, alla pace, ai buoni auspici e alla prosperità, rispetto a gesti di ben altro genere – ha proseguito – Le trevigiane intervistate hanno espresso un pensiero sacrosanto, invitando a ‘non esagerare’. Da qui dobbiamo partire per creare una società in grado di analizzare e distinguere le violenze dalle tradizioni, attraverso un linguaggio e gesti quotidiani, che mettano in primo piano il rispetto e le pari opportunità, senza però demonizzare la storia e il folklore”.
“Libertà è anche fare una foto o abbeverarsi, come fanno migliaia, per non dire milioni, di turisti, dalla nostra Fontana più bella”, ha concluso.
(Foto: Mediaset Play).
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