Dal primo gennaio chiuderà una delle più antiche osterie di Montebelluna, l’Osteria al Cavallo, che si trova in via Bongioanni, sulla Presa 20 del Montello, al confine tra Pederiva e Biadene.
Per meglio dire “sospende l’attività”, come sottolinea Cecilia Guizzo che con il marito Renzo Battistel porta avanti l’antica osteria. Furono proprio i nonni di Renzo (Luigi e Brigida), nel 1932, che arrivavano da Alpago, ad aprirla, sotto il nome di Osteria da Livio. Un locale, in realtà, nella storia sempre condotto dalle donne: prima nonna Brigida, poi Maria (suocera di Cecilia): “Tanto che ormai è diventata una tradizione vederci tra le donne della zona qui nel mio locale, ogni martedì pomeriggio”, sottolinea Cecilia.
Per la sua posizione, l’osteria è tappa fissa per i cacciatori e per i ciclisti che affrontano il Montello.
La sua chiusura è l’ennesima vittima di questa emergenza sanitaria: “Con la chiusura alle 18 perdiamo i clienti che escono dal lavoro – spiega Cecilia – Inoltre, gli anziani hanno un po’ paura a uscire di casa. Per molti anni è stata dura essere mamma e gestire il bar, ho fatto tanti sacrifici, ora mi spiace davvero sospendere l’attività. Da qualche tempo mio marito mi dà anche una mano, essendo andato in pensione. Resteremo chiusi per un anno, poi si vedrà”.
Il marito Renzo Battistel aveva aperto un’officina, che si trova proprio dietro l’osteria, diventata molto nota in città. Appassionato di rally, è stato prima pilota poi preparatore di auto per il figlio Luigi, che è stato anche campione italiano nel 2017, nella classe A112 Abarth.
In 25 anni di attività Cecilia avrebbe tantissime cose da raccontare, come quando annesse all’osteria c’erano il Tiro al Piattello e una piccola pista da motocross. Oppure quando, nel gennaio del 2010, ricevette l’inaspettata visita dello Sceriffo, il sindaco di Treviso Giancarlo Gentilini.
In quegli anni, proprio dall’Osteria al Cavallo, partiva il “Giro del Ton”, manifestazione podistico-gastronomica organizzata per 4 anni consecutivi che si articolava in 11 tappe, sulla falsariga della “Ombra Lunga”.
In ognuna delle 11 case veniva servito un ristoro diverso, dalla colazione (con caffè sulla pignatta e marsala con savoiardi all’osteria), alla merenda del tardo pomeriggio: “Era arrivato l’assessore regionale Federico Caner a tagliare il nastro della prima edizione”, ricorda, con tanta malinconia, Cecilia Guizzo.
(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
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