Cordignano, interrogazione della minoranza sull’esondazione del Meschio: “Non si possono più accettare eccezioni”

Il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Cordignano” ha presentato un’interrogazione all’amministrazione comunale di Cordignano per fare luce su quanto accaduto lo scorso 6 dicembre, quando il Meschio è esondato.

La fuoriuscita del fiume dal suo argine è avvenuta verso le 4 della mattina di domenica 6 dicembre. “Il Meschio faceva paura”, ha raccontato chi è arrivato quella notte in centro a Cordignano, una manciata di minuti prima dell’evento che poco dopo ha allagato piazza Italia, via Roma, fino alla rotatoria sulla provinciale.

La forza dell’acqua, che scorreva sulle strade come un fiume in piena, è entrata in abitazioni e negozi. Si stima abbia fatto danni in circa 150 edifici, per un ammontare nell’ordine di centinaia di migliaia di euro.

“Gli eventi che hanno colpito Cordignano – sottolinea lo schieramento del capo gruppo Tiziano Milan – ci ricordano ancora una volta le fragilità del nostro territorio dal punto di vista della sicurezza idrogeologica”.

“Fortunatamente hanno visto anche emergere – continua la nota dell’opposizione – il fondamentale contributo di enti, associazioni e soprattutto dei cittadini, che si sono messi subito all’opera per mitigare i danni. A loro va il nostro sentito ringraziamento e siamo vicini a chi è stato colpito nella propria casa o nella propria attività economica”.

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Insieme per Cordignano con l’interrogazione chiede in primo luogo che il Comune si attivi subito per reperire velocemente i fondi per indennizzare chi ha subito danni.

“Abbiamo saputo poi – aggiunge il gruppo – che non è stato attivato il bypass presente sul fiume Meschio, come hanno riportato anche alcuni giornali locali. Crediamo che il Comune debba coordinarsi con gli altri comuni della zona per chiedere conto a chi doveva intervenire e non lo ha fatto”.

Insieme per Cordignano scrive: “Fin dalla campagna elettorale del 2016 la nostra lista ha segnalato che gli investimenti in sicurezza idraulica sono necessari. I lavori del bacino di laminazione di Santo Stefano sono partiti solo questo autunno, dopo anni di attese e stralci dal programma dei lavori pubblici. Solo dopo l’alluvione dell’agosto 2018 a Villa di Villa si sono mossi l’amministrazione di Cordignano e il Genio Civile, ma sono tanti gli interventi che ancora bisogna fare per proteggere il territorio”.

“Ci uniamo infine – concludono gli esponenti della minoranza – a chi in questi giorni ha chiesto maggiore responsabilità agli enti che devono vigilare sul corso dei fiumi. Servono interventi mirati, come i bacini di laminazione, ormai non più rimandabili in un territorio che è stato profondamente modificato negli ultimi anni. Non ci si può più giustificare con l’eccezionalità degli eventi, questa è la nuova normalità e bisogna attrezzarsi”.

Il sindaco Alessandro Biz, nel frattempo, ha rivolto una comunicazione ai cordignanesi colpiti dalla esondazione del fiume Meschio.

“Al fine di censire le unità abitative e commerciali colpite dall’evento alluvionale di domenica 6 dicembre – evidenzia il primo cittadino -, è stato istituto il numero telefonico 0438 779763. Quanti hanno subito dei danni devono chiamare dal 14 al 23 dicembre, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12.30”. Ci si affiderà al contatto telefonico per rispettare la normativa vigente in materia di prevenzione sanitaria al covid-19.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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