“Oggi il comparto agroalimentare, che porta con sé tutti gli aspetti enogastronomici, è un elemento determinante che caratterizza l’offerta turistica delle nostre Colline e che permette di promuovere un territorio a vocazione agricola come il nostro. I prodotti locali sono tradizione, sono storia, sono cultura, rappresentano le nostre radici e raccontano non solo un territorio, ma le sue genialità. Qui gli esempi sono tanti: dall’oca al marone di Combai, ma anche lo spiedo e il Prosecco Superiore, partendo dal quale possiamo raccontare il lavoro dei nostri viticoltori che con maestria sin dai tempi del Medioevo hanno plasmato le nostre colline e si sono cimentati in una viticoltura complessa, faticosa, eroica”.
Queste le parole con le quali Marina Montedoro (nella foto), presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, è intervenuta nel corso del talk show “Il valore del territorio nella distintività dei prodotti locali” organizzato nell’ambito delle manifestazioni collaterali della 1360^ edizione della Fiera internazionale dell’Agricoltura di Santa Lucia che si svolgerà i prossimi 12-13-e 14 dicembre a Santa Lucia di Piave.
Tra gli ospiti del dibattito, condotto dal vicedirettore esecutivo di Radio24 e conduttore del programma Focus Economia Sebastiano Barisoni, anche l’assessore all’Agricoltura e al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner, il presidente di Coldiretti Treviso, Giorgio Polegato, il presidente della Camera di Commercio Treviso-Belluno Dolomiti, Mario Pozza, il Capoarea Ambiente e Territorio di Coldiretti nazionale, Stefano Masini e l’amministratore unico Azienda Speciale Santa Lucia Fiere, Alberto Nadal.
Il dibattito odierno tra i principali protagonisti del comparto agricolo trevigiano ha fatto emergere in modo chiaro il ruolo da volano dell’enogastronomia nella promozione dei prodotti tipici della marca trevigiana e la sua capacità di aumentare il valore delle aziende che lavorano e producono all’interno del sito Unesco delle Colline.
“Credo che operare ed avere la propria sede aziendale nel più ampio contesto di un Sito Unesco sia un’opportunità unica nel suo genere, sia in termini di valorizzazione che di visibilità – ha continuato il presidente Montedoro – noi abbiamo la fortuna che il nostro Sito Unesco è entrato nella lista dei patrimoni non grazie ad un singolo prodotto enogastronomico (il vino, per esempio), ma grazie alle specifiche ed uniche caratteristiche del suo territorio rurale, il che ci consente di includere in questo contesto tutto ciò che è storia, arte, cultura, agricoltura e tradizioni enogastronomiche. Questi sono gli elementi chiave che possono consentire alle aziende che operano nel territorio Unesco di valorizzare le produzioni locali”.
Data l’impossibilità di utilizzare i loghi dell’Unesco e dell’Associazione per fini commerciali e lo stretto legame tra le Colline del Prosecco e le aziende del territorio, l’Associazione presieduta da Marina Montedoro, d’accordo con la Regione Veneto, sta studiando “un marchio senza i vincoli obbligatori dell’Unesco che possa essere utilizzato dalle nostre aziende anche a scopo promozionale e commerciale”.
“Stiamo mappando i 29 comuni del Sito Unesco – prosegue – per creare percorsi a piedi in cui, oltre alla vista e al contatto con la natura, i turisti potranno visitare le cantine e degustare il Prosecco Superiore, pranzare negli agriturismi e assaporare i piatti tipici e tradizionali e fare tappa in una delle tante aziende agricole dove acquistare prodotti a Km 0”.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: Sito Unesco Colline Prosecco).
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