Gioacchino Vettorello, il “custode” del Parco del Piave”, non è nuovo a iniziative curiose e originali ma questa volta ha stupito proprio tutti realizzando un’opera molto significativa per il periodo che stiamo attraversando.
Il suo grande “angelo di legno” è un omaggio al fiume Piave e, usando le parole di Vettorello, “un mio pensiero per quanti si recheranno ‘alla Piave’ (al Parco e alla Monica) in questo periodo”.
Visti i tempi che corrono, infatti, servono le benedizioni e la protezione di tutti, angeli compresi, e l’opera che arriva dal Parco del Piave calza proprio a pennello.
Vettorello era partito da un grande ramo al quale ha aggiunto la testa dell’angelo e due ali lavorate con grande perizia.
Il tocco finale lo darà il sole, visto che il volto e le ali sono dorati, ma con tutti questi giorni di pioggia le ali dell’angelo sono troppo bagnate e la scultura in legno non esprime ancora quello che Vettorello aveva in mente.
In questi giorni di maltempo, intanto, il Piave si è ingrossato e in certi momenti ad alcuni ha fatto paura mentre altre persone, insensibili agli appelli di molti amministratori pubblici, si sono avvicinate al fiume per ammirare la piena e per filmare la forza della corrente impetuosa.
L’opera di Gioacchino Vettorello veglierà sul vecchio presepe e “la Piave”, come lui ama chiamare il fiume, e regalerà qualche momento di gioia a chi potrà ammirarla dal vivo.
“A qualcuno non piace? – scrive Vettorello in un commento social – Fa niente, basta che piaccia a me. Non deve essere bello per scontato. Non sono un artista io: a volte, però, mi riesce qualcosa”.
A chi gli chiede come poter raggiungere “la Monica”, Gioacchino risponde: “Si scende da Valdobbiadene e, un chilometro prima di Bigolino sulla destra, c’è il parcheggio di San Pellegrino e poi si prosegue a piedi. Tempo permettendo si intende”.
Certamente non è questo il periodo per visitare il Parco del Piave ma se questo luogo è fruibile al pubblico è anche grazie a persone come Gioacchino Vettorello che amano il fiume Piave, la natura e tutto il territorio nel quale vivono e che cercano di preservare.
È bello pensare che questo angelo sia un segno di speranza per tutte le comunità messe alla prova dall’emergenza Covid e da una natura che ogni giorno cerca di riprendersi i suoi spazi.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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