Cordignano, dopo i danni anche le polemiche. Il Meschio esonda? “Servono bacini di laminazione in Sinistra Piave”

Dopo il finimondo della notte tra sabato e domenica inizia la conta dei danni nelle zone che sono state massacrate da vento, pioggia, esondazioni (anche grandine questa mattina dal vittoriese a Fregona, fortunatamente per pochi istanti).

E sono ingenti: solo nei prossimi giorni sarà possibile fare una quantificazione. Intanto si sta raccogliendo anche quanta più documentazione fotografica possibile da allegare agli elenchi di denuncia.

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La scorsa notte le condizioni meteo non hanno provocato ulteriori disagi oltre a quelli già noti. Le squadre di volontari, oltre ai vigili del fuoco, alla Protezione civile, all’Avab Vittorio Veneto, anche questa mattina, a Fregona come a Cordignano, a Cappella Maggiore e nel territorio di Sarmede erano all’opera per rimuovere impedimenti, accatastare mobilio rovinato, e per il ripristino delle strade. Il tutto per cercare di tornare presto ad una parvenza di normalità.

A livello di danneggiamenti di attività commerciali e abitazioni le ferite più rilevanti alle proprietà private sono a proprio a Cordignano e Cappella Maggiore: “Contiamo più o meno un centinaio tra case e negozi, oltre alla rottura dell’argine che ha convogliato l’acqua dell’ondata di piena del Meschio verso Villa Brandolini e poi verso Pinè nella zona residenziale – commenta il sindaco Alessandro Biz -. Ovviamente i nostri cittadini devono essere ristorati o venire agevolati, spetta alla regione proclamare lo stato di calamità (il presidente Zaia ha dichiarato lo stato di crisi aperta)  e dopodichè informeremo sulla modulistica da presentare. Nel frattempo li invito a produrre documentazione da allegare. Per quanto riguarda l’argine da riparare, già ieri il Genio Civile ha incaricato una impresa locale di ripristinare provvisoriamente l’argine con delle paratoie. Poi bisognerà intervenire in breve a fondo”.

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E dopo i danni arrivano anche le polemiche: le ha avviate l’ex sindaco di Colle Umberto Edoardo Scarpis, riferite alla piena del Meschio: “Queste sono cose vergognose, Cordignano per l’ennesima volta sotto acqua. E il problema sono i bacini di laminazione che non si fanno in Sinistra Piave. Da quando il Consorzio di bonifica Sinistra Piave si è accorpato con la Destra perdendo l’autonomia gestionale non ci sono stati più nemmeno gli investimenti programmati a suo tempo. In Destra Piave si fanno bacini li laminazione a go go anche dove non servono mentre da noi neanche una semplice automazione per aprire quel benedetto by pass che porterebbe l’acqua del Maschio nel bacino di Colle Umberto. Si aspetta di aprire manualmente le paratie quando ci si accorge che Cordignano è allagato. Con Leonio Milan rappresentante dei comuni in seno al consorzio ci siamo sentiti per fissare un incontro fra le parti e dare un taglio a questo modo di gestire le acque in Sinistra Piave”.

(Fonte: Fulvio Fioretti © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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