Cosa accumuna un leopardo, una zebra, il pesce Nemo, un pavone e la pelle di molti serpenti e lucertole? La risposta è semplice: Alan Turing.
Logico matematico vissuto nella prima metà del secolo scorso tutti lo conoscono come uno dei padri fondatori dell’informatica e ideatore della “macchina di Turing”, un modello teorico di un computer che ha influenzato lo sviluppo dell’informatica. Gli sono stati dedicati dei film e un paio di biografie, buttateci un occhio, ne vale veramente la pena, del resto se leggete queste righe online è merito suo!
Ma la logica matematica di Alan Turing ha sconfinato l’informatica regalandoci delle equazioni alla base di molti processi “naturali”: i pattern (modelli) di Alan Turing.
Le equazioni di Alan Turing che riassumono Il “pattern di Turing” si riferiscono ad un tipo specifico di struttura regolare e ripetitiva che può emergere in sistemi dinamici non omogenei il che corrisponde proprio a tutti i modelli di pelle e pellicce degli animali sopra citati, e di tanti altri naturalmente.
Proviamo a capire di cosa si tratta. Immaginate di colorare un foglio con dei pennarelli dove però i vostri colori non stanno solo fermi, si muovono un po’. Ora, pensate a cosa succederebbe se metteste in fila tanti puntini di colori diversi, e ogni colore si spostasse un po’ verso i colori vicini. Quello che potrebbe succedere è che inizieranno a formarsi disegni molto interessanti, come cerchi o strisce di colori. Il risultato, come macchie e strisce e tante altre forme, dipende da due fattori, dalle reazioni chimiche delle molecole coinvolte (i diversi colori che abbiamo usato nell’esempio) e dalla loro diffusione (come i colori si muovono nel foglio).
Quindi, il pattern di Turing spiega matematicamente come le cose nel mondo naturale si organizzano e formano disegni fantastici grazie alla chimica delle molecole e alla loro diffusione durante i diversi stadi embrionali. È un po’ come se la natura avesse i suoi pennarelli che creano arte e bellezza in modo molto speciale.
La novità, si fa per dire, è che i pattern di Turing giocano un ruolo anche nella formazione dei tumori. Le stesse equazioni che creano bellezza concorrono alla ricerca sul cancro. Di questo si stanno occupando molti bioinformatici.
Grazie sempre ad Alan Turing e al suo cervello logico matematico.
(Foto: Alan Turing, Wikipedia).
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