I dati degli ultimi giorni sembrano confermare il fatto che l’Italia sia arrivata al picco del virus in questa “seconda ondata del Covid”, ma resta il problema della diffusione del contagio con giornate preoccupanti come quella di ieri nella quale le vie delle città erano piene di gente per il black friday.
Il governatore Zaia non nasconde la sua preoccupazione per la situazione sanitaria, sottolineando che ora tutti hanno la responsabilità di governare il processo perché la zona arancione è dietro l’angolo.
Il presidente della Regione Veneto ha ribadito che il passaggio di zona non dipende dal numero delle terapie intensive ma dal tasso di contagiosità del virus, dall’incidenza dei positivi sui tamponi fatti, dagli asintomatici, dal contact tracing e dal grado di padronanza di governo della situazione.
È doveroso l’obbligo di rispettare i malati, le persone ricoverate, gli operatori sanitari e i cittadini che soffrono per la mancanza di prestazioni ambulatoriali visto che gli ospedali sono pieni di pazienti Covid.
È stato ribadito lo sforzo fatto per avere un minimo di economia ancora in piedi ma Zaia è tornato su alcuni “malumori” legati ai colori delle Regioni: “Se non vi piace la zona gialla, provate a stare in zona arancione dove sono chiusi i confini dei Comuni. Sarebbe da provare e c’è anche il fatto di girare con l’autocertificazione”.
Per il governatore Zaia i veneti devono dare la dimostrazione di controllare gli assembramenti perché ieri, secondo il presidente del Veneto, “non abbiamo dato un bel segnale”.
“Abbiamo il ruolo di fare un percorso insieme ai cittadini, se continuiamo con gli assembramenti i contagi saliranno ancora – aggiunge Zaia – Il virus continuerà a farsi vedere probabilmente fino ad aprile e a gennaio ci sarà il problema dell’influenza stagionale e dei vaccini. Se nella prima fase dell’emergenza sanitaria avevamo paura di morire, sembra quasi che ora il problema sia solo delle persone che sono in ospedale. Questa non può essere una sfida solo per le istituzioni perché tutto il popolo deve sentirsi coinvolto”.
Oggi sono stati dati anche i numeri dei bambini positivi al Covid, ribadendo l’importanza delle misure per il contrasto al virus nelle scuole.
Questi i dati di oggi, sabato 28 novembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.269.213 tamponi molecolari, 938.224 test rapidi (48 mila tamponi in 24 ore tra molecolari e test rapidi), 140.972 positivi dall’inizio dell’emergenza (3.498 positivi in più nelle ultime 24 ore), 2.592 ricoverati in area non critica (16 in più nelle ultime 24 ore), 328 terapie intensive (7 in più di ieri), 3.644 morti in totale (83 persone in più nelle ultime 24 ore) e 6.973 dimessi.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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