Questa mattina, domenica 5 novembre, la cittadinanza di Vidor si è riunita al monumento-ossario sul Col Castello, dove è stata inaugurata un’opera d’arte dedicata al Milite Ignoto.
Gli eventi di commemorazione ai Caduti delle guerre sono iniziati sabato mattina, 4 novembre, a Colbertaldo con ritrovo in piazza Petritoli e partenza del corteo, accompagnato dalla banda cittadina di Valdobbiadene, verso il Monumento ai Caduti, dove ci sono stati l’alzabandiera e Onore ai Caduti. I bambini della scuola primaria hanno cantato l’Inno Nazionale e la Canzone del Piave e sono seguiti gli interventi di rito. Per concludere c’è stata la sfilata fino alla sede degli Alpini di Colbertaldo per un rinfresco.
Oggi alle 10, invece, alzabandiera, deposizione corona e Onori ai Caduti al Monumento Ossario al Castello e, dopo la santa messa tenuta da Don Walter c’è stata la benedizione e la svelatura della scultura dedicata al Milite Ignoto. A prendere la parola il sindaco di Vidor, Mario Bailo, che ha ringraziato i gruppi Alpini di Colbertaldo e Vidor, con i rispettivi capogruppo Livio Gusatto e Andrea Frare, la sezione Ana di Valdobbiadene, le autorità militari presenti, gli amministratori comunali, i bambini e tutti i cittadini che hanno partecipato alla cerimonia e ha spiegato la storia del Castello.
“Il Milite Ignoto è il soldato che è morto sul fronte della Prima guerra mondiale di cui non conosciamo il nome – ha spiegato Bailo -, ma, allargando il concetto, sono Militi Ignoti anche tutti i soldati senza nomi i cui corpi sono rimasti perduti nei vari fronti di guerra che sono sepolti non si sa dove. Questi soldati dormono il sonno eterno lontani dalle madri, dalle fidanzate, dai figli che li aspettavano e non torneranno mai più a casa”.
“Noi comuni non potevamo dimenticarli, per questo, rispondendo alla sollecitazione del Ministero di ricordare il Milite Ignoto, abbiamo chiesto all’artista Valentino Moro di immortalare questi sentimenti in un monumento che esalti il sacrificio” ha concluso il primo cittadino.
L’appassionato di storia locale Dario Bordin ha quindi proposto una riflessione su cosa rappresenta il monumento al Milite Ignoto come simbolo e luogo in cui collocare una corona per dedicare un pensiero a tutti i Caduti morti per la Patria e non riconosciuti.
L’insegnante e scrittrice Maurizia Manto ha descritto l’opera: “I rami convulsi segno del dolore lasciato da chi non c’è più e la potenza del ferro piegato ritorto fanno emergere il tormento e la disperazione, ma la luce che inonda le fronde alte e leggere è un annuncio perpetuo di pace, di tenacia e di vita“.
Infine l’artista farrese Valentino Moro, che lavora, modella e scolpisce il ferro a Miane, ha ringraziato l’amministrazione comunale per avergli affidato l’incarico e ha spiegato che la scultura rappresenta la sofferenza dei soldati, che non si conoscevano ma che erano uniti, attraverso il ramo di ulivo simbolo di pace.
Per concludere la giornata c’è stata la deposizione dei fiori al cippo del maggiore Ippolito Banfi, sempre al Castello, e al cippo del capitano Stefanino Curti sul Col Marcon, entrambi caduti durante la Battaglia di Vidor il 10 novembre 1917.
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