I postini di Valdobbiadene in sciopero a Treviso. “Solidarietà al nostro collega colto da malore”

Questa mattina, venerdì 25 maggio, centinaia di dipendenti postali si sono dati appuntamento in piazza Vittoria a Treviso per lo sciopero nazionale (nelle foto) di tutti i sindacati del settore, proprio di fronte alla sede provinciale di Poste Italiane.

Due gli slogan a farla da padroni: “Non si può vivere a giorni alterni” e “Basta con le riorganizzazioni che distruggono il servizio pubblico”. I postini veneti si sono dati appuntamento, come a Firenze, Milano, Roma, Salerno e Torino, per criticare la consegna della posta a giorni alterni (operativa dal 21 maggio scorso), il precariato, i trasferimenti e le recenti politiche nazionali di riorganizzazione e di riduzione del personale.

Trasformazioni radicali che, a loro dire, causeranno un notevole aumento del loro lavoro ed inevitabili disagi per i cittadini. Basti pensare al caso dei tre uffici postali di Valdobbiadene, dove il personale sarà dimezzato.

Proprio in seguito a queste inaspettate notizie, lo scorso giovedì 10 maggio un postino 60 enne aveva avuto un serio attacco respiratorio nell’ufficio di viale Mazzini a Valdobbiadene, tanto da richiedere l’intervento di un’ambulanza. A distanza di quindici giorni dal fatto l’uomo non è ancora rientrato in servizio e questa mattina, a Treviso, i suoi colleghi hanno scioperato anche per lui.

“Tutta la nostra solidarietà e vicinanza è oggi riservata al postino applicato nella sede di viale Mazzini – hanno dichiarato alcuni dipendenti postali di Valdobbiadene – tuttora assente a causa delle decisioni e delle modalità che erano state riservate alla sua ricollocazione. È certo che, oltre al persistente malessere, al nostro collega rimane forte anche il rammarico per come è stato gestito il suo caso a mezzo stampa per voce di un rappresentante sindacale, il quale aveva minimizzato l’episodio definendolo un malinteso ed un fraintendimento di un anziano dipendente”.

Valdobbiadene scioepro postino 1
Secondo gli stessi dipendenti postali sono già molte le conseguenze negative immediate della riorganizzazione voluta dal direttivo nazionale: “La perplessità per questo progetto resta alta perché gli uffici campione testati avevano incontrato non poche difficoltà gestionali. Ad esempio, nel Vittoriese il numero dei portalettere era stato drasticamente ridotto da tre a uno. Lo stesso taglio del 50 per cento è stato mantenuto in tutte le realtà territoriali trevigiane con un conseguente raggruppamento dei postini rimanenti in centri speciali, a volte lontani oltre 20-25 chilometri dai paesi di distribuzione”.

“Non va meglio per il personale di sportello – hanno proseguito i dipendenti postali di Valdobbiadene – che vive l’annullamento delle ferie già programmate perché le unità sono ridotte al minimo e sono sempre più elevate le continue pressioni sul raggiungimento degli obiettivi”.

In ultimo, nello sciopero di oggi a Treviso, i manifestanti valdobbiadenesi hanno voluto porre l’attenzione anche sul crescente malcontento degli utenti: “La sorpresa maggiore delle persone sono le novità dei recapiti postali. Molti, infatti, criticano che i giornali vengano consegnati tra le 7 e le 8 di sera da nuove figure introdotte da Poste Italiane, le quali svolgono il servizio con auto aziendali. Purtroppo le prime lamentele ci sono già arrivate negli uffici, indicando tra i disservizi maggiori un aumento degli avvisi per il ritiro di pacchi o raccomandate. Ciò avviene perché l’orario ritardato di inizio consegna della posta tradizionale coincide spesso con le pause pranzo di uffici, negozi ed esercizi commerciali”.

(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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