Nel pronunciare la parola “bodybulder”, la tendenza è quella di riflettere subito l’immagine di una muscolatura “artificiale”, costruita grazie a un’attività fisica estrema combinata a integratori e prodotti specifici. Il natural bodybuilding, invece, proibisce a chi lo pratica ogni genere di integratore non naturale, presentando corporature meno esasperate, ma frutto di un’evoluzione “senza trucchi”. In Veneto, tra Montebelluna e Cittadella, Nensy Stoppa e Giacomo Calesso rappresentano un’eccellenza mondiale in questa disciplina di nicchia, che richiede grande sacrificio e costanza.
Se di Nensy Stoppa, trentunenne di Cittadella, personal trainer, istruttrice di nuoto e di corsi fitness, si era già parlato sui giornali quando aveva raggiunto il risultato di campionessa del mondo nel circuito amatoriale INBF/WNBF a Las Vegas, del suo preparatore Giacomo Calesso, trentacinquenne di Montebelluna, non si era ancora parlato approfonditamente. Giacomo, che si era recentemente iscritto a un’altra federazione per seguire meglio Nensy, ha raggiunto la compagna nell’Olimpo dei professionisti, stravincendo in ben due categorie e qualificandosi per i mondiali della sua federazione.
Giacomo non ha sempre fatto il preparatore come attività primaria, pur praticando questa disciplina da vent’anni: “Faccio questo lavoro, il personal trainer e il preparatore atletico di natural bodybuilding, da una decina di anni. Prima era un secondo lavoro, ora invece è la mia attività primaria: sono anche coach di Natural Peaking Team, ovvero il gruppo italiano dei preparatori”.
Recentemente, la ricerca di un approccio sempre più professionale l’ha portato a laurearsi in Scienze Motorie, ma ancora non ha smesso di studiare: “Sono al primo anno di Magistrale di Scienza della Nutrizione Umana”.
Calesso parla con umiltà del suo percorso, che ha intrapreso inizialmente senza grandi ambizioni agonistiche: “Ho iniziato a gareggiare solo per fare compagnia a Nensy, che seguivo da ormai diversi anni e che è diventata la mia compagna. Lei ha iniziato il suo percorso nel 2018, vincendo il Campionato del mondo nel circuito amatoriale INBF/WNBF a Las Vegas nella categoria “bikini”. Quest’anno anche lei concorrerà ai mondiali WNBF da professionista a Seattle, preparata da Annalisa Ghirotti del team Natural Peaking. Io farò lo stesso per un’altra federazione, l’ICN (circuito internazionale dell’AINBB)”.
“Abbiamo iniziato a prepararci a gennaio, per poter competere a settembre. Ho fatto la prima gara a Roma per la federazione NBFI, dove ci siamo piazzati bene sia in coppia che in singolo, lei come “bikini” io come “man physique”. Poi quando sono passato a una gara internazionale della AINBB, nel vicentino, ho vinto entrambe le categorie alle quali mi ero iscritto: la categoria sopra i 179 centimetri di altezza e l’open, quindi quella assoluta, diventando anch’io professionista.
Questo mi dà accesso ai mondiali che si terranno a Perugia nella categoria man physique, per la quale verrò seguito da Kristian Montevecchi. Io e Nensy abbiamo deciso di separare i nostri ruoli, affidandoci a qualcuno di esterno e vivendo separatamente, da atleti, questa opportunità”.
Per raggiungere questi risultati, la parete da scalare è davvero ripida, come ci racconta Giacomo: “Vent’anni fa, quando facevo tutt’altro, avevo un serio problema di magrezza. Ho lavorato tanto per raggiungere questo livello, anche se – si sa – a 35 anni il futuro non può essere poi tanto lungo per un atleta. In futuro, invece, dovrò trasmettere quello che ho imparato ai nuovi atleti di questa disciplina, che chiede molto a livello di attenzioni, con sacrifici anche a livello sociale”.
“Come coppia ci regoliamo meglio anche nella quotidianità. Nel natural bodybuilding non si può mangiare nulla se non ciò che la dieta prevede, quindi la vita sociale tipicamente italiana, che si basa molto sul mangiare e bere assieme, non è molto accessibile.
Quando andiamo a cena da amici, per esempio, ci portiamo le nostre cose da casa, così come quando andiamo a un matrimonio. Al ristorante dobbiamo sempre chiamare prima per accordarci su dei piatti su misura. Questo percorso, insomma, ci preclude delle cose, ma lo percorriamo assieme e sempre con grande entusiasmo”.
(Foto: Giacomo Calesso e Nensy Stoppa).
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