Da zona degradata ad isola verde lungo la Restera: così rinasce l’area dei Mulini Mandelli

La veduta dal Sile dell’edificio che verrà restaurato conservandone intatti gli elementi originali interni ed esterni (render di MatteoThun&Partners)

L’area dei Mulini Mandelli dopo decenni in stato di degrado riacquisterà nuova vita. Il progetto di riqualifica dello spazio da 70 mila metri quadri alle porte di Treviso è stato presentato stamani da Pierangelo Bressan, patron della Garmont, che ha deciso di investire in un’area “che ormai era diventata una gogna per i trevigiani proprio lungo la Restera” ha commentato l’imprenditore.

Alcuni momenti della presentazione di stamani

Il complesso di origine secentesca, adibito anticamente a mulino e magazzino, e lo spazio verde circostante, entro il 2027 ospiteranno un’area urbana all’avanguardia, dove sorgeranno abitazioni, uffici, spazi commerciali e un aparthotel, il tutto in armonia con il contesto naturalistico lungo il Sile.

L’area residenziale sarà attraversata da corridoi verdi percorribili a piedi o in bici (render di MatteoThun&Partners)

“Questo progetto nasce dal desiderio di restituire alla comunità un luogo simbolo del nostro territorio: è la storia a fare di noi quello che siamo, tramandarla significa tradurla in futuro, recuperandone lo spirito oltre che l’aspetto esteriore – ha spiegato stamani Bressan – Quando sono venuto per la prima volta a visitare l’area, ho trovato un posto dalle immense potenzialità, un esempio di architettura industriale di grande fascino, abbandonato al degrado: per questo oggi sono orgoglioso di poter contribuire a dargli nuova linfa vitale, insieme all’architetto Thun e a tutto il grande team che ho voluto al mio fianco in questa nuova avventura.

Da sinistra Pierangelo Bressan e Mario Conte

Ci tengo a ringraziare il Comune di Treviso e il Parco Regionale del Fiume Sile per aver compreso, fin dall’inizio, il valore intrinseco di quest’opera: siamo un esempio di come privato e pubblico possano collaborare in maniera fruttuosa per il bene della collettività”.

Il progetto dell’architetto Matteo Thun

“La natura vince sull’architettura”: parte da questo presupposto il progetto affidato all’architetto e designer Matteo Thun e ad Elisa Vago, dello studio Matteo Thun & Partners, con il supporto dello studio trevigiano mzc+, che cureranno anche il restauro conservativo degli edifici di cui verranno mantenuti gli elementi architettonici originali, in un mix fra dettagli antichi e moderni.

Matteo Thun (a destra) e Pierangelo Bressan

“Puntiamo ad un’architettura duratura, innovativa e rispettosa dell’ambiente – spiega Matteo Thun – L’utilizzo dell’energia solare e delle fonti energetiche naturali, la gestione delle acque piovane e la riduzione della nuova volumetria edificata in favore di una maggiore permeabilità del suolo, saranno le linee guida del nostro lavoro. La visione che condividiamo con l’investitore per Il Parco sul Sile è quella di creare un modello di sostenibilità e un’architettura consapevole che preservi il patrimonio storico e rispetti la natura, portando nuove opportunità abitative e servizi pubblici alla comunità di Treviso”.

Sull’area da 70 mila metri quadri dove sorgerà la nuova zona residenziale verde

Una turbina per produrre energia elettrica

Il progetto di riqualifica darà vita ad un ambiente a misura d’uomo, con isole verdi, percorsi pedonali, e ciclabili con accesso diretto all’alzaia del Sile. Sfruttando la forza dell’acqua grazie ad una turbina verrà prodotta energia verde per fornire le abitazioni e l’illuminazione pubblica per un totale di 25 tonnellate in meno di anidride carbonica prodotta all’anno. Sempre nell’ottica di ridurre le emissioni è prevista la piantumazione di 600 alberi che assorbiranno una quantità annuale di circa 160 tonnellate di anidride carbonica.

Il render dell’area residenziale (MatteoThun&Partners)

Per la sua virtuosità, il progetto ha trovato fin dalle prime battute il sostegno dell’amministrazione comunale e del Parco Regionale del Fiume Sile che a lavori ultimati avrà la propria nuova sede nell’area riqualificata dei Mulini Mandelli.

Gli antichi mulini affacciano sul Sile

“Ringrazio Pierangelo Bressan, un imprenditore visionario che con questo progetto di restituzione mette il verde al primo piano ‘rinunciando’ a 2000 metri cubi edificabili privilegiando gli spazi naturali – ha commentato il sindaco Mario Conte nel giorno stesso in cui è arrivato l’annuncio che Treviso occupa il primo posto fra le città del Veneto nella classifica “Ecosistema urbano” e il quarto posto assoluto nella graduatoria di Legambiente e Sole 24 Ore – Il progetto è caratterizzato da tre aspetti importantissimi che seguono la strada tracciata dalle nostre politiche: rigenerazione urbana, equilibrio e sostenibilità. Per questo esprimiamo soddisfazione per questa importante opera di restituzione alla collettività, a misura di famiglia e secondo standard di perfetta integrazione con il territorio, aspetto che la nostra amministrazione, nel confronto con i privati, chieda sempre di valutare e attuare con particolare attenzione”

Lo stato attuale degli interni dell’edificio

“Sono davvero tanti anni che sentiamo parlare dello stato di degrado di Mulini Mandelli. Un dispiacere ogni qualvolta si guardasse a quello scorcio sulle sponde del Fiume Sile. Collaborare con una realtà privata in maniera costruttiva e fondamentale affinchè interessi privati e beneficio pubblico possano trovare un incontro. Il tutto nel pieno rispetto e nella tutela delle origini, del paesaggio e dell’ambiente” ha sottolineato Arturo Pizzolon, presidente dell’Ente Parco Sile.

(Fonte foto: MatteoThun&Partners – Qdpnews.it)
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