Il Veneto è ancora sotto la morsa del Covid e le autorità sanitarie continuano a lavorare per l’ampliamento dei posti letto per rispondere alla pressione negli ospedali.
È stato chiesto ai direttori generali delle Ulss di pianificare ulteriori posti letto per garantire a tutti le cure necessarie per affrontare questa nuova fase dell’emergenza sanitaria.
Il governatore Zaia ha voluto ricordare i quasi 8 mila pazienti non Covid del Veneto e le 300 terapie intensive non Covid.
Il fine settimana dopo l’ordinanza della Regione Veneto ha dato i primi risultati e molte persone hanno ascoltato l’appello di evitare gli assembramenti (Zaia ha detto che è stato raggiunto un buon risultato: 75 su 100).
Il presidente Zaia ha chiesto ai veneti di fare uno sforzo in più perché il Veneto vuole restare in zona gialla a pieno titolo.
Presente alla conferenza stampa di oggi il dottor Roberto Rigoli, coordinatore di tutte le Microbiologie del Veneto, che ha spiegato le novità sul “test fai da te” rispetto al quale il presidente Zaia ha detto che nelle prossime settimane molte aziende presenteranno le loro versioni ed evoluzioni.
Il test è molto semplice e il governatore del Veneto lo ha provato in diretta mostrando che nella scatola del test ci sono una saponetta, una provetta con il reagente, il tamponcino e il sacchetto per la spazzatura.
La procedura è facile da capire: si apre la saponetta e si usa il tamponcino inserendolo 5 volte per narice.
In seguito, si apre la provetta che ha il suo reagente, la si strizza, la si richiude, si apre il beccuccio della provetta, si mettono 4 gocce nel pozzetto, la provetta inizia a colorarsi e in pochi minuti dà il risultato (in presenza di due “stringhette” significa che la persona è positiva al Covid).
In pratica si tratta di un tampone da inserire nelle fosse nasali che poi va messo nel contenitore del reagente per avere il risultato di positività o meno al SarsCov2.
Il passaggio cruciale sarà la validazione da parte dell’Istituto superiore di Sanità sulla base di vari parametri, non solo quelli relativi alla specificità e sensibilità del test, ma anche la chiarezza nell’esecuzione, il fatto che non ci siano aspetti di nocività e altre caratteristiche.
Superato questo passaggio, i kit “formato domestico” saranno pronti per la vendita nelle farmacie: una vera rivoluzione nei processi di screening.
Quando saranno disponibili, i test costeranno in farmacia meno di 3 euro e il dottor Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, ha confermato la possibilità di avere in tempi brevi nelle farmacie i test in auto-somministrazione.
Il Veneto ha già pronta la piattaforma informatica per raccogliere i dati di chi userà l’auto-test: l’app di biosorveglianza “Zero Covid Veneto”, che in settimana ha avuto il via libera per la privacy dal Consiglio Regionale, sulla quale i “positivi” dovranno caricare gli esiti dei test per comunicarli alle autorità sanitarie.
Questi i dati di oggi, lunedì 16 novembre 2020, sull’emergenza Coronavirus nella Regione Veneto: 2.571.888 tamponi molecolari, 595.200 test rapidi, 102.842 positivi dall’inizio dell’emergenza (1.966 positivi in più nelle ultime 24 ore), 62.698 positivi in questo momento, 2.094 ricoverati in area non critica (48 in più di ieri), 265 terapie intensive (12 in più di ieri), 25.498 persone in isolamento, 2.867 morti in totale (22 persone in più nelle ultime 24 ore) e 5.716 dimessi (45 persone sono state dimesse nelle ultime 24 ore).
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Regione Veneto).
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