Ancora una volta Francesco Aliprandi, avvocato coneglianese, non ha resistito al richiamo del deserto e al desiderio di mettersi alla prova, in una nuova avventura automobilistica tra le dune.
Aliprandi ha infatti partecipato alla Tunisie Challenge, competizione internazionale che si è svolta su un tracciato composto da cinque tappe giornaliere, che ha coperto un tragitto tra Hammamet a Djerba, dove c’è stata la consegna finale dei trofei.
La Tunisie Challenge, giunta alla sua terza edizione, è “una prova aperta, indipendentemente dalla preparazione del veicolo e l’esperienza”, così come si legge nella sua presentazione.
Un modo, anche per i meno esperti ma desiderosi di vivere un’avventura, per mettersi letteralmente alla prova, in un percorso che ha superato i duemila chilometri, tra piste e dune di sabbia, con gare giornaliere di distanza, orientamento e medie orarie da rispettare, aperto a tutte le categorie di veicoli.
Ad accompagnare Francesco Aliprandi in questa nuova avventura, stavolta è stato il fratello Aldo, nel ruolo di navigatore: i fratelli Aliprandi (ufficialmente in gara come “Team Aliprandi”), a bordo del loro “Giacomino il Pandino”, sono riusciti a strappare un terzo posto durante l’ultima tappa (Matmata-Djerba), per un nono posto nella classifica generale.
Francesco Aliprandi non è nuovo a questo tipo di avventure, sempre con la sua fedele Panda, ogni volta vissute con un membro diverso della propria famiglia: nel maggio 2022 aveva partecipato al Sahara Racing Cup (svoltosi nell’omonimo deserto) con la figlia Francesca, mentre un anno fa il figlio Simone gli aveva fatto da navigatore al Panda Raid tra le dune del Marocco.
La Tunisie Challenge ha avuto inizio lo scorso 11 ottobre, con l’imbarco da Genova verso Tunisi, seguito da un trasferimento su strada verso Hammamet. Successivamente, prima dell’inizio ufficiale della gara, si sono svolte come di consueto le verifiche tecniche e amministrative degli equipaggi, per poi concludersi ieri con la consegna dei trofei a Djerba.
Un viaggio che per i fratelli coneglianesi è stato preceduto dal saluto al sindaco Fabio Chies e all’assessore Claudia Brugioni, considerato che il Comune di Conegliano ha patrocinato questa avventura.
Attualmente gli equipaggi, compreso il Team Aliprandi, sono in viaggio verso casa, carichi di ricordi e di una nuova esperienza in più da raccontare.
Un racconto che ha fatto anche l’avvocato coneglianese, ringraziando nel frattempo sui social il gruppo dei pandisti veneti, per la collaborazione e il divertimento condiviso.
“È stata un’esperienza emozionante ed entusiasmante – sono state le sue prime parole – Stavolta la gara è stata m
olto più tecnica e impegnativa, rispetto alle altre esperienze fatte. I tempi per ultimare le tappe giornaliere sono stati molto ristretti”.
“Come sempre, i paesaggi che attraversi sono incredibilmente belli, peccato per il poco tempo a disposizione, neanche per fare una foto, perché hai sempre il piede sull’acceleratore, le mani sul volante e gli occhi sulla strada – ha proseguito – La gara è stata molto, molto impegnativa, ma anche molto emozionante.
La nona posizione che abbiamo conquistato e mantenuto per quasi tutta la gara, per noi equivale al podio: tutti quelli che ci hanno preceduto avevano già esperienza nel mondo delle corse e dei rally, noi pochissima”.
“In più loro avevano Panda che erano tali solo di nome, perché completamente modificate e con motori che arrivano anche al doppio della potenza del nostro pandino Giacomino – ha spiegato – Noi usiamo ancora il suo motore originale e abbiamo solo sostituito gli ammortizzatori e installato una slitta paramotore.
Tutto ciò senza considerare che loro viaggiavano leggeri, perché avevano i ricambi e gli attrezzi caricati sui furgoni dell’assistenza privata, che ogni mattina facevano trovare la macchina in ordine, riparata e sistemata”.
Un’esperienza che non è stata esente da imprevisti pratici, come ha spiegato.
“Noi, invece, avevamo caricato tutto sulla nostra Panda e non avevamo alcuna assistenza, se non quella degli altri pandisti che erano nella nostra stessa situazione e con i quali, come sempre, si è creata una grande solidarietà e amicizia: fino a tarda sera ci si tratteneva a fare le necessarie manutenzioni – ha aggiunto – Abbiamo partecipato per divertirci e per tornare a casa con Giacomino, e così è stato, nonostante tre gomme bucate, scoppiate o tagliate, la marmitta legata con il fil di ferro, alcuni pezzi persi per strada e poi caricati sul baule, alcuni strani cigolii e rumori provenienti un po’ da tutta la macchina, che ci accompagneranno fino a casa”.
Francesco Aliprandi ha inoltre menzionato la bellezza dei paesaggi che hanno accompagnato questa nuova avventura, ammettendo di avere già lo sguardo rivolto alla prossima esperienza.
“Gli incredibili paesaggi, tra loro molto diversi, che attraversi ogni giorno, nonostante la fatica, la sabbia, la polvere, il sudore, i sassi, le pietraie, il caldo (fino a 45 gradi), ti ripagano di tutti gli sforzi – ha raccontato – Ogni mattina, dopo aver visto tramonti e albe mozzafiato, non vedi l’ora di ripartire per vedere posti nuovi e per una nuova sfida, anche con te stesso”.
“Mesi di preparativi, per una settimana di adrenalina e di forti emozioni, che poi però ti resteranno e ricorderai per sempre – ha concluso – Adesso che è finita e stiamo tornando a casa, sto già pensando alla prossima avventura, dopo che avrò rimesso in sesto e in ordine il mio fedele pandino Giacomino”.
(Foto: Francesco Aliprandi – Facebook).
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