Lotta contro il falso Made in Italy. Da domani sarà infatti obbligatorio etichettare tutti i salumi e gli insaccati; un valore aggiunto per combattere la concorrenza sleale.
“Una protezione e una dichiarazione d’origine vitale anche per tutti gli insaccati che le realtà trevigiane producono in modo unico e inimitabile“.
Con queste parole Giorgio Polegato inaugura l’entrata in vigore dell’etichettatura obbligatoria per salami, mortadella e insaccati italiani che da domani saranno etichettati Made in Italy.
Una buona notizia per gli oltre 300 imprenditori suinicoli del Veneto; regione dove ogni anno si si concentra una produzione di qualità pari ad un valore di 200milioni di fatturato, e la provincia di Treviso vanta realtà di allevamento leader a livello nazionale.
Scadono infatti, nel fine settimana, i 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Interministeriale sulle Disposizioni per “l’indicazione obbligatoria del luogo di provenienza nell’etichetta delle carni suine trasformate”.
“In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta il Paese d’origine di tutti gli alimenti per combattere la concorrenza sleale al Made in Italy” ribadisce Polegato riprendendo le parole del presidente della Coldiretti Nazionale Ettore Prandini nel sottolineare che “l’Italia ha la responsabilità di svolgere un ruolo di apripista in Europa, anche sfruttando le opportunità offerte dalla storica apertura dell’Ue all’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro con la nuova Strategia Farm to Fork nell’ambito del Green New Deal”.
(Fonte: Redazione © Qdpnews.it).
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