Premio Matteo Buffon, sul podio autrici da Trentino, Umbria e Sardegna. In gara più di 50 racconti

Foto sul palco per i vincitori del Premio Buffon 2023

Sabato sera 14 ottobre, al Teatro La Loggia di Cison di Valmarino, si è svolta la premiazione della 5^ edizione del Premio Letterario ”Matteo Buffon, in memoria del cisonese scomparso prematuramente alcuni anni fa. La giuria, presieduta dalla giornalista Elvira Fantin, era composta anche dalla prof. Annamaria Gazzarin, dal prof. Lamberto Pillonetto, da Adelio de Gol e dalla professoressa Carla Meneghin. Al concorso hanno partecipato oltre 50 racconti da varie regioni d’Italia, come dimostra anche il podio.

Prima classificata è Martina dei Cas, da Ala (Trento) con l’opera “Parole aggrovigliate”, sulla quale la giuria ha formulato il seguente giudizio: “La malattia non intacca le dinamiche lucide ed acute del pensiero, ma devasta l’apparato fonetico, dentro il quale tutto si aggroviglia e la parola suona come un rantolo pressoché incomprensibile. Anche nella prova più dura, però, la forza interiore si impone vincente come volontà di riappropriazione del diritto di vita e di scelta. Il racconto, intenso e strutturalmente ben costruito, attrae e convince il lettore, grazie anche ad una scrittura fluente, nitida, valida”.

Martina dei Cas, prima classificata al Premio Buffon 2023

Seconda classificata Samantha Falciatori , ternana che vive e lavora a Bruxelles, con “Sulla terra riarsa del mio cuore”. Questo il giudizio della giuria: “Testimonianza personale? Esperienza reale raccontata? Evento tipico, paradigmatico? Quale che sia la risposta, il testo è forte, emozionante, di grande presa. Racconta lo scontro drammatico delle scelte individuali di tre giovani siriani con le scelte della Grande Storia, non astratta, ma impersonata da precisi individui, che irrompe feroce e ricorrente per imporre i destini che essa vuole. Parla del passato, ma è innegabile la verosimiglianza di quel passato con la realtà di oggi ad Aleppo e in molteplici aree del mondo. Scrittura molto diretta, con tracce che attestano l’energia della ispirazione originaria”.

Al terzo posto Anna Rita Pani da Assemini (Cagliari) con il racconto “la custode”, sul quale la giuria si è così espressa: “In forma quasi di fiaba tenera e magica, il racconto presenta una sequenza di scelte, dapprima proprie di un’esistenza insostenibile “giunta al giro di boa”, poi invece frutto di armonia pazientemente ricostruita. La protagonista riprende in mano la propria vita, si rappacifica con essa e, con sapienza semplice e onesta, si fa “custode” anche di quella dei suoi vicini. La guerra purtroppo devasta questo incanto, ma non scalfisce la pace dell’attimo estremo proiettato poeticamente sull’infinito. Il ritmo della prosa scandisce gli eventi con appropriati ed efficaci momenti di sospensione e attesa”.

È stato segnalato come meritevole anche il racconto “Di qua, di là” di Bruno Centomo di Santorso (Vicenza). Giudizio: “Il deltaplano si libra su una prospettiva singolare di osservazione. L’esperienza del volo sopra i confini e le delimitazioni incisi sul territorio della nostra quotidianità innesca la riflessione sul crinale della “scelta”, linea di demarcazione esistenziale: là scorre il flusso della vita, insidiata da decisioni progressivamente fallimentari oppure protesa al superamento di ogni rivendicazione escludente e orientata alla libertà. L’originale forma di testimonianza traduce bene il valore e l’energia di un pensiero concreto, arioso e polivalente”.

(Foto: Premio letterario Matteo Buffon).
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