Un continuo inno alla vita, senza mollare e senza abbattersi mai. Si potrebbe riassumere così la vita di Daniela Bernardi, sorridente signora di Crocetta del Montello, parrucchiera per una vita e ora in pensione, che domenica ha festeggiato il suo nuovo traguardo, ben 60 anni con il diabete di tipo 1.
Raccontata così può sembrare una cosa scontata ma vivere con questa malattia impatta moltissimo nella quotidianità: “Sono 60 anni di convivenza, 21.915 giorni e 87.500 iniezioni – racconta Daniela – numeri che possono fare paura ma che io cerco di esorcizzare restando sempre positiva, trovando il lato bello delle situazioni, festeggiando con la famiglia e gli amici che mi stanno accanto”. Così nel 2003 ha dato il via a questa nuova tradizione: “Avevo raggiunto i 40 anni di malattia e ho deciso di organizzare una grande festa, con una torta a forma di siringa. In pasticceria sono rimasti felicemente stupiti visto che si trattava del loro primo dolce con questo soggetto”.
Una vera e propria forza della natura racchiusa in corpo mingherlino, dalla fibra inossidabile: “Avevo appena 4 anni, era il 1963 – continua Daniela – e il primo segnale del diabete è stata una grande sete. Sono stata ricoverata all’ospedale di Castelfranco Veneto per oltre 2 mesi con 3 giorni di coma, inizialmente non reagivo bene alle cure e i miei genitori erano disperati. Hanno fatto voto a Sant’Antonio e dopo essermi ripresa ho indossato per 13 mesi, 13 giorni e 13 ore il vestitino da fratino, per ringraziare della mia salvezza”. Un’infanzia diversa dagli altri bambini, scandita dalle iniezioni che i famigliari avevano imparato a fare utilizzando una patata.
E continua: “Ho alternato la frequentazione delle elementari a lunghi periodi di ricovero, seguita soprattutto dalla nonna materna perché i miei genitori lavoravano. Ero la mascotte del reparto e non mi sono mai sentita diversa dagli altri bambini”. Una vita da vivere a 360°: il lavoro, il matrimonio a 22 anni con Luigi con il quale ha affrontato tutto, condividendo le gioie, le difficoltà e le idee più strampalate.
“Luigi è la mia roccia ma da qualche mese si è aggiunto anche Pongo, un cagnolino cieco e bellissimo, che ci accompagna nelle lunghe passeggiate che quotidianamente affrontiamo. L’attività fisica è fondamentale per tenere sotto controllo la glicemia e io cerco di fare il possibile per rimanere in salute. Nel 2007 ho avuto un infarto ma l’ho superato e da quel momento buio ha tratto nuove energie, rinnovato entusiasmo e voglia di vivere. Con il diabete si può vivere, e vivere bene. Si tratta di una malattia silenziosa e se sottovalutata porta a conseguenze davvero pesanti. In tutto questo non ci si può dimenticare dei medici, nello specifico il Centro Antidiabetico di Castelfranco, che con professionalità mi seguono da tanti anni oltre all’Associazione diabetici della Castellana, sempre disponibili al sostegno”.
E per chi avesse curiosità, la torta quest’anno è stato proprio un inno alla vita.
(Foto: per concessione di Daniela Bernardi).
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