“L’orso è sempre passato per la Foresta del Cansiglio, non è una novità” spiegano dal Comando Carabinieri Forestali del Reparto Biodiversità di Vittorio Veneto, che si occupa di monitorare le aree protette e alcune riserve naturali, come quella di Somadida. “È un animale che viaggia molto, in genere in modo discreto, percorrendo vaste tratte su aree in prevalenza boscose”.
Gli accertamenti relativi al recente avvistamento nella Foresta del Cansiglio sono invece di pertinenza della Stazione di Vittorio Veneto, che si recherà sul posto per approfondire se le orme ritrovate nei pressi dell’avvistamento corrispondano effettivamente a quelle di un orso oppure no. In seguito all’avvistamento, dopo la segnalazione telefonica, una pattuglia è solita indagare sulla presenza di tracce, peli, grattatoi (ovvero dove l’animale si è grattato contro un albero), graffi sulle cortecce o escrementi, anche per capire il comportamento dell’animale e la sua direzione.
Dopo l’aggressione ai danni del runner in Val di Sole, un caso che ha davvero destabilizzato l’opinione pubblica sul rapporto tra uomo e orsi, l’atteggiamento nei confronti degli avvistamenti di orso è cambiato radicalmente: la notizia di un avvistamento tende a spaventare i cittadini anche in quei territori dove l’orso negli anni è sempre stato avvistato – stando alle cronache – almeno una volta all’anno. Nel Bellunese, per esempio, la paura dell’orso ha superato quella verso il lupo, che ormai ha perso il suo posto in primo piano nelle cronache locali.
In questo periodo la piana è particolarmente popolata per via del periodo dei bramiti, che sono diventati ormai un’attrazione non soltanto per i naturalisti, ma anche per le famiglie. È improbabile che un orso, capace di fiutare cibo a un chilometro di distanza, si avvicini a zone così frequentate. In ogni caso, forse per questo timore, specie considerando l’imbrunire, quest’anno il periodo dell’accoppiamento di questi affascinanti ungulati sarà forse meno “disturbato”.
È bene ricordare che i risultati statistici di una ricerca scientifica statunitense dimostrano che, in generale nel mondo, è molto più probabile venire aggrediti da un cane randagio che da un orso (1 possibilità su 2,1 milioni), mentre in Italia le aggressioni (mai predatorie, sempre difensive) verso gli uomini registrate sono state otto, di cui soltanto due tra il 2000 e il 2015.
È vero che recentemente, a Fregona, l’orso è stato filmato anche attraverso delle fototrappole non lontano dal paese, ma i Carabinieri Forestali insistono nell’affermare che la possibilità che un esemplare di orso diventi stanziale in queste zone non sia al momento qualcosa da tenere in considerazione.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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