Da oggi di fianco alla bandiera austriaca al sacrario di Cima Grappa sventolerà anche quella ungherese a ricordo di tutti i soldati che combatterono e che persero la vita nelle file dell’esercito dell’impero Austro-Ungarico.
Alle 11 l’elicottero militare è atterrato nella piazzola di Cima Grappa per la prima visita ufficiale del Ministro della Difesa Guido Crosetto.
“Oggi è una giornata importante – sottolinea il sindaco di Pieve del Grappa Annalisa Rampin – sia perché il Ministro della Difesa arriva in questo luogo, che è sacro allaPatria sia perché si rinnova il rapporto d’amicizia con gli altri popoli d’Europa”.
Alla solenne cerimonia hanno partecipato, oltre al Ministro Guido Crosetto, l’omonimo ungherese Kristóf Szalay-Bobrovniczky e il presidente dell’assemblea nazionale Ungherese László Kövér. A fare gli onori di casa il sindaco di Pieve del Grappa Annalisa Rampin, presenti inoltre numerosi altri primi cittadini e alte autorità civili e militari.
“Questo è uno dei punti attorno al quale si è costruita l’Italia – ha sottolineato Crosetto riferendosi al sacrario di Cima Grappa – durante la Prima Guerra Mondiale si ritrovarono per la prima volta nelle trincee ragazzi provenienti dal nord e dal sud d’Italia. Forse qui è stata fatta l’unità d’Italia sulle spalle e sui destini di centinaia di migliaia di morti”.
E la presenza questa mattina di un numero così alto di autorità dei due paesi dimostra anche l’importanza storica che ha il sacrario per “ricordare gli orrori della guerra per continuare a preservare la pace”.
“Noi siamo qui per onorare tutte quelle persone che hanno combattuto per l’Italia – sottolinea Crosetto – ma anche quelli che hanno combattuto contro, visto che hanno difeso la loro bandiera con lo stesso orgoglio dei nostri soldati”.
Alto l’orgoglio della delegazione ungherese che potrà finalmente vedere sventolare anche la propria bandiera tra quelle del sacrario “siamo qui oggi – conclude il Ministro per far vedere che anche dalla guerra, quando nasce la pace, possono ricollegarsi e rinascere le amicizie di un tempo”.
Oltre diecimila i soldati dell’Impero Austroungarico caduti: “ci rendiamo conto dell’orrore della guerra – spiega il Ministro della Difesa Ungherese Kristóf Szalay-Bobrovniczky – solo guardando luoghi come quelli dove ci troviamo. I soldati sanno bene che il combattimento in montagna è quello più duro, era una lotta senza fine. Credo che questo monte sarà un luogo di pellegrinaggio per il nostro popolo”.
“La scelta di issare anche la bandiera Ungherese – conclude Rampin – dimostra ancora una volta che Cima Grappa è luogo di pace tra i popoli”.
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