Chi tra gli abitanti della Marca ama gli sport adrenalinici sa che tra questi c’è il paracadutismo e che per praticarlo deve recarsi ai piedi delle montagne bellunesi, all’aeroporto Arturo dell’Oro di Belluno.
In occasione dei campionati mondiali di paracadutismo di precisione, siamo andati a farci raccontare questo sport vertiginoso da chi ha da anni la testa… sulle nuvole.
Il follinese Daniele Varago, presidente dell’associazione paracadutismo Belluno, ci fa camminare tra le postazioni delle varie squadre in gara e scopriamo che da 31 anni il suolo bellunese ospita partecipanti da tutto il globo, principalmente militari ma non solo, venuti a contendersi la coppa del mondo. Al posto della solita quarantina, quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria, gli atleti sono pochi, 18 squadre, ma pur sempre agguerrite.
A spiegare com’è nata l’idea di unire il paracadutismo militare a quello civile è Corrado Marchet, che da anni organizza i mondiali di precisione: “Abbiamo pensato di permettere alle squadre militari e private di gareggiare tra loro e possiamo dire che è stato un grande successo dato che siamo la località con più iscrizioni a livello europeo”.
Il campionato si compone di 4 tappe in Paesi diversi e da 8 manches ciascuna: ogni squadra formata da 5 saltatori viene sollevata in elicottero fino a quota mille metri, per poi lanciarsi uno alla volta con l’obiettivo di colpire con il tacco della scarpa il centro esatto di una pedana. La difficoltà della prova sta nel diametro del punto da centrare: 2 soli centimetri. Più ci si allontana dal centro più sarà elevata la penalità.
“L’associazione paracadutismo Belluno durante l’anno prepara le gare ma attiva anche corsi ed esperienze per chiunque. Conta molti soci che vengono un po’ da tutto il territorio: anche dalle parti della Marca abbiamo molti appassionati che vengono qui a lanciarsi”, racconta Daniele Varago, che poi specifica: “Chiunque voglia fare anche solo un’esperienza in tandem, ossia un volo in coppia con un istruttore, può farlo. I minorenni hanno bisogno dell’autorizzazione di entrambi di genitori e loro, come gli adulti, possono poi continuare con un corso condotto da personale certificato”.
Gettarsi con paracadute può venire considerato uno sport per cuori e menti forti, ma Daniele ci spiega che la paura viene andando incontro all’ignoto mentre in queste attività tutto è sotto controllo e garantito da attrezzature di sicurezza.
Chi ha avuto modo di provare l’esperienza sostiene che la paura del primo lancio non si può scordare ma poi, assicura Daniele, con gli anni si impara a godere appieno di questo sport: “C’è chi corre, noi voliamo”.
(Fonte: Alice Zaccaron © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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