Slitta al prossimo 16 novembre 2020 la selezione dei dieci progetti finalisti mentre entro il 18 gennaio 2021 il Ministro per i Beni Culturali proporrà la candidatura più idonea per il titolo di “Capitale italiana della cultura” per l’anno 2022.
Lo scorso 1° ottobre, intanto, sono stati selezionati i nomi dei componenti della giuria di selezione e in questo periodo il dossier di candidatura “Pieve di Soligo e le Terre Alte della Marca Trevigiana” continua a ricevere apprezzamenti.
I consensi sono arrivati anche l’8 e il 9 ottobre 2020 a Lucca, dove il sindaco Stefano Soldan ha presentato le iniziative del Comune di Pieve di Soligo al LuBeC 2020.
Organizzato in collaborazione con il MiBact, la Regione Toscana, gli enti del territorio e numerosi partner nazionali e internazionali, il LuBeC si è svolto in due giornate alternando workshop, laboratori tecnici, seminari, interviste, presentazioni e dibattiti che hanno coinvolto operatori pubblici e privati del turismo e della cultura.
“In quell’occasione abbiamo parlato di albergo diffuso e di rigenerazione dei borghi antichi – ha spiegato il sindaco di Pieve di Soligo -, senza dimenticare gli approfondimenti su diversi aspetti delle candidature con i sindaci delle città candidate a “Capitale italiana della cultura 2022”. Abbiamo anche affrontato diverse tematiche di sviluppo e credo che anche Pieve di Soligo e le Terre dell’Alta Marca abbiano fatto la loro figura”.
Il sindaco Soldan ha partecipato a due convegni: “Borghi e centri storici: valorizzazione del patrimonio culturale diffuso, residenzialità e infrastrutture digitali” e “Il futuro delle città della cultura: tra visione e azione attraverso modelli di produzione culturale, abitare e turismo”.
Due appuntamenti dove il primo cittadino di Pieve di Soligo ha potuto ascoltare i commenti di altri amministratori e di personaggi del calibro di Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura, che si è dimostrato molto interessato al progetto pensato per Pieve di Soligo e per le realtà vicine.
“Il nostro progetto per Pieve di Soligo andrà avanti a prescindere dal fatto di diventare Capitale italiana della cultura – precisa il sindaco Soldan – Noi abbiamo pensato a una candidatura che guardi al futuro e non al passato, senza limitarci a segnalare i grandi monumenti che possono avere le altre città che si sono candidate. Noi abbiamo immaginato dei modelli di vita per la gente che abita il territorio e questo ci ha permesso di distinguerci”.
“La nostra candidatura è legata a un’azione che è già partita e continuerà anche se non dovessimo diventare Capitale italiana della cultura 2022 – conclude il primo cittadino di Pieve di Soligo – Vogliamo demolire capannoni inutilizzati e recuperare aziende pensando a uno sviluppo diverso del territorio. Noi ragioniamo per sottrazione e non per aggiunta e questo è stato percepito anche a Lucca dove, nei vari workshop, ho sentito commenti molto positivi”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Pieve di Soligo).
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