“Compensazione” di Ascopiave per i Comuni che non hanno venduto le azioni: la proposta della Civica Endimione

Una compensazione da parte di Ascopiave per tutti i Comuni che, resistendo alla vendita delle azioni, hanno permesso alla società di rimanere a maggioranza pubblica: questa la proposta che la Civica Endimione, gruppo d’opposizione valdobbiadenese, ha avanzato nell’ultimo consiglio comunale di Valdobbiadene.

“Relativamente alla discussione sulla delibera di Ascopiave, in sede di approvazione abbiamo fatto una proposta interessante da sottoporre alla società attraverso l’assemblea dei soci – spiegano dalla Civica Endimione – Si tratta di chiedere una sorta di compensazione, non necessariamente economica ma anche con un’opera o un’azione di pubblica utilità, per i Comuni che hanno resistito alla vendita delle azioni possedute”.

Alcuni Comuni, infatti, hanno venduto le loro azioni mentre, grazie allo sforzo di realtà come Valdobbiadene, si è garantito che l’azionista di maggioranza continuasse ad essere pubblico.

Il gruppo di minoranza di Valdobbiadene chiede dunque un “occhio di riguardo” per chi ha mantenuto la maggioranza pubblica di Ascopiave e quello che resta da capire è in cosa potrebbe consistere questa “compensazione”.

In realtà, pare che la Civica Endimione abbia già un’idea (si parla infatti di un’opera di valorizzazione per il sito Unesco delle colline Patrimonio dell’Umanità), anche se il dato interessante è che la proposta sembra sia stata condivisa dall’amministrazione comunale valdobbiadenese, che ritiene sia giusto valorizzare l’impegno dei Comuni che hanno resistito alla possibilità di vendere le loro azioni.

Sul tema dello spostamento della sede valdobbiadenese della farmacia comunale “Dalla Costa” nell’edificio che in viale Mazzini ospitava la Cassa di Risparmio del Veneto, invece, la Civica Endimione ha delle idee differenti (qui l’articolo).

“In questo caso – aggiungono dalla Civica Endimione – la nostra proposta era di collocare la farmacia dentro l’ex ospedale Guicciardini per la comodità dei parcheggi e per la vicinanza con il poliambulatorio”.

Questa soluzione non è stata esclusa per il futuro dall’amministratore Osvaldo Comarella ma per il momento, visto che la farmacia vende anche dei prodotti che non riguardano l’attività ospedaliera, prevale la necessità di averla nella posizione in cui si trova ora o in quella dell’ex sede della Cassa di Risparmio del Veneto.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Civica Endimione).
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