“Difendiamo il nostro territorio e l’ambiente”, la storia di Elena raccontata nell’agenda “DoppioTempo”

“Difendiamo il nostro territorio e l’ambiente”, la storia di Elena raccontata nell’agenda “DoppioTempo”

“Il mondo che vorrei”: è questo il titolo della storia, una delle tante e profonde storie di vita raccolte nell’agenda “Doppiotempo” 2023 pubblicata dal Comune di Treviso. L’amministrazione, in collaborazione con la commissione parti opportunità e l’organizzazione “Spazio donna” di Treviso ha promosso l’iniziativa dedicata alla parità di genere. Il progetto ha preso la forma di un’agenda, oggetto di uso quotidiano, fra quelli strettamente personali, che in questo caso vuole narrare una storia comune, come quella di Elena. 

Elena Zennaro ha 25 anni, è trevigiana, diplomata al Liceo classico Canova, una laurea in giurisprudenza conquistata a Padova col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore, un concorso già vinto in Tribunale, una grande sensibilità ambientale, un impegno concreto nel circolo di Legambiente, nonché tanta passione per amici, cinema e musica.

Elena al momento vive coi genitori, mamma Maria Teresa, laureatasi in Lettere dopo aver frequentato ragioneria, e papà Stefano, biologo. Ha un fratello più grande avvocato, oltre a una nonna materna di 89 anni che, assicura, è “la mia persona di fiducia, il mio faro che c’è sempre e sa dare i consigli giusti”.

“Il mondo che vorrei”: il racconto della giovane ambientalista

“In questo periodo – racconta Elena – sto facendo la pratica legale in uno studio di Padova, faccio la pendolare tutti i giorni da Treviso ma il mio obiettivo non è quello di fare l’avvocato, né quello di restare in Tribunale tutta la vita, anche se a breve prenderò servizio nel settore amministrativo per 36 ore settimanali. Sono laureata in Diritto urbanistico, il mio relatore mi ha nominata “cultrice della materia” e vorrei coltivare la passione per la difesa del territorio e dell’ambiente anche nel mio lavoro.

Al momento sono attiva con un gruppo di giovani in Legambiente, ci troviamo al Binario 1 (vicino alla stazione dei treni), abbiamo tanti progetti in cantiere e già qualche pubblicazione. Il tempo è poco ma le riunioni sono serali e anche se sono stanchissima questo impegno mi appaga. Riflettiamo sui temi della città e del suo futuro, crediamo nella partecipazione come principio e come metodo e vogliamo creare una maggior consapevolezza civica e ambientale”.

La sensibilità ambientale, in Elena, non è nata con il movimento di Greta Thunberg, ma viene dalla solida base scientifica del papà biologo, dall’educazione e dalla cultura ricevuta in famiglia e sviluppata poi al liceo, all’Università e in Erasmus a Dublino.

“L’interesse per l’ambiente si è palesato nell’adolescenza ma c’è sempre stato, fin da bambina ero colpita dal problema dei ghiacciai che si sciolgono. Mio padre mi ha insegnato a sviluppare il senso critico e mi ha trasmesso l’approccio scientifico ai problemi e non solo emotivo. Poi durante l’università sono andata in Erasmus a Dublino: era il 2019, ho trovato tanti amici e amiche con un grandissimo interesse per l’ambiente. Molti spunti di riflessione e una forte condivisione, senza spirito di protesta ma con la voglia di costruire e di proporre, c’erano le piazze piene di ragazzi e ho respirato la voglia di capire e di cambiare. L’esperienza al Trinity College è stata bellissima, sei mesi intensi e molto formativi, con un metodo didattico totalmente diverso da quello padovano, l’uno pratico che lascia spazio alla riflessione personale, l’altro teorico con un grande carico di studio che fa crescere perché mette alla prova la capacità di studio.

Due metodi, quello anglosassone e quello italiano, totalmente diversi ma tra di loro complementari. Mi sono serviti entrambi, anche se ovviamente gli anni a Padova sono stati anni di impegno e fatica mentre il semestre a Dublino è stato entusiasmante e illuminante, mi ha aperto lo sguardo sul mondo e mi ha fatto capire che la questione ambientale è davvero prioritaria per il futuro.

Il mio impegno qui a Treviso è partito da GRA (Grande Raccordo Ambientale), un progetto che riunisce molte associazioni della Marca e da cui poi è nato Trame Urbane. Lo scopo è di riflettere sui temi della città e facciamo delle proposte, abbiamo già una pubblicazione sulla densità commerciale in viale della Repubblica che analizza la questione dei supermercati. Vogliamo creare maggior consapevolezza dando voce ai cittadini e ponendoci come interfaccia giovane e costruttivo nei processi di pianificazione e progettazione. Contribuiamo, nel nostro piccolo, a creare un nuovo modello di sviluppo. Nella mia vita personale non ho ideologie ma uno stile molto semplice e coerente. Credo in tutto ciò che è scienza, sono convinta della validità dei vaccini, se posso uso la bicicletta per spostarmi, compro prodotti a filiera corta, faccio scelte di acquisto consapevoli e quando capita mi scontro coi consumatori acritici. Studio e mi informo costantemente e al momento sogno la seconda laurea in urbanistica”.

(Foto: Agenda “DoppioTempo”).
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