Proseguono le ricerche del corpo del giovane Andrei Boicenco, scomparso ieri venerdì nelle acque del lago Morto. Sul posto e arrivata anche la madre del ragazzo che sta raggiungendo il luogo dove sono al lavoro i sommozzatori. Il genitore, visibilmente scosso, si è chiuso nel silenzio.
Secondo i Vigili del Fuoco, che hanno posizionato una boa dove Andrei è stato visto affondare, in quel punto il lago è profondo una ventina di metri ma ci sono zone vicine in cui arriva anche a cinquanta.
Per Andrei Boicenco quello di ieri sera doveva essere l’ultimo giro in materassino prima di tornare a casa, ma qualcosa è andato storto, trasformando un tranquillo pomeriggio di svago e relax in compagnia di amici in una tragedia.
Boicenco, 20 enne di origini russe e residente a Mestre, era arrivato al lago Morto in mattinata assieme a tre amici. La zona, soprattutto in questo periodo, è molto frequentata dai vittoriesi (viene appunto chiamata la spiaggia di Vittorio Veneto) che cercano refrigerio dal caldo della città.
Forse proprio a causa delle molte persone presenti nella spiaggia i quattro decidono di posizionarsi in una zona un po’ più isolata, lungo il percorso che costeggia lo specchio d’acqua, nella sponda destra del lago.
Andrei entra in acqua a bordo di un materassino di colore blu, sotto lo sguardo degli amici, ma la corrente del lago inizia a portarlo al largo: “eravamo tranquilli perché sapevamo che sarebbe tornato” racconta Giudith, amica di Andrei da una decina d’anni.
Ad un certo punto il giovane cade in acqua e, molto probabilmente a causa della corrente e delle basse temperature del lago, non riesce più a risalire: “ha tentato per una decina di minuti – continua l’amica – l’ultima volta che ci ha provato il materassino gli è sfuggito“. E così è la stessa amica a tuffarsi in acqua per provare a salvarlo: “nuotare in queste acque è stato veramente stancante ho fatto fatica a tornare verso la riva – conclude – l’ho visto affondare e ho capito che non potevo fare più nulla”.
Le numerose persone presenti al lago, fino a quel momento ignari di quanto stava accadendo a causa della posizione isolata dei quattro amici, raccontano di un’imponente macchina dei soccorsi: in pochi minuti lo specchio d’acqua è stato sorvolato sia dall’elicottero del Suem 118 che da quello dei Vigili del Fuoco con a bordo anche due sommozzatori intervenuti tempestivamente per cercare di trovare in breve tempo il giovane.
I Vigili del Fuoco hanno lavorato tutta la notte per le ricerche, e le operazioni sono tutt’ora in corso. A causa del divieto di balneazione i sommozzatori non conoscono il tipo di fondale del lago e le correnti presenti. Immergersi è pericoloso anche per persone addestrate e preparate come loro e per questo motivo nella notte sono arrivati dei robot dotati di telecamere che stanno setacciando il fondale.
Nella tarda serata i sommozzatori hanno recuperato il materassino sul quale il giovane si trovava prima della caduta, mentre i Carabinieri di Vittorio Veneto hanno sentito gli amici per cercare di ricostruire gli attimi precedenti alla tragedia.
Verso le 21 di ieri sera una coppia di bellunesi, che stava camminando lungo le sponde del lago, ha notato qualcosa in acqua. I Vigili del Fuoco hanno raggiunto il punto indicato a bordo di un gommone senza però trovare il corpo del giovane.
+NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO+
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
#Qdpnews.it