“E’ ora di finirla”: petizione contro i motociclisti “maleducati” a Milies

Strade silvo-pastorali ed escursionistiche tra Milies e il Monte Doc

La misura è colma e per questo si è deciso di passare dalle parole ai fatti. E’ partita lo scorso 10 luglio e proseguirà fino ad ottenere il maggior numero possibile di firme la petizione indetta da un residente di Segusino, S. R., e da un gruppo di altre persone esasperate che vivono a Milies o che sono affezionate al borgo montano a quota 700 metri s.l.m.

Una raccolta firme contro i numerosi motociclisti che, in barba al divieto imposto dalla legge regionale 14 del 1992 e ad alcuni interventi dell’amministrazione Paulon, come vietare l’accesso al vecchio sentiero Stramare-Milies mediante una sbarra, continuano a danneggiare con moto da cross ed enduro strade sterrate, prati, pascoli, boschi e mulattiere.

Strade silvo-pastorali ed escursionistiche tra Milies e il Monte Doc

La raccolta firme, che sarà inviata al Comune di Segusino e alla Stazione Carabinieri forestali di Valdobbiadene, è accompagnata da una lettera aperta che pubblichiamo integralmente:

Siamo un gruppo di persone che ci troviamo spesso, ed alcune ci vivono, in località Milies del Comune di Segusino. Da anni ormai assistiamo ad un continuo transito di motoveicoli da fuoristrada sia lungo le strade sterrate sia lungo prati, boschi, pascoli, mulattiere, etc. Facciamo presente che la legge regionale 14/1992 “Disciplina della viabilità silvo-pastorale” all’articolo 4 vieta esplicitamente il transito fuoristrada per mezzi a motore, tranne che per i proprietari dei fondi, per controlli, eccetera. Oltre a ciò, spesso le moto non hanno la targa ed in qualche caso nemmeno i fanali, e circolano liberamente lungo la viabilità ordinaria, quindi contro i dettami del Codice della strada. Alle osservazioni che vengono fatte ai motociclisti dai cittadini, spesso le risposte hanno un tono che ritenere maleducato è un eufemismo!

Visto che la situazione sta veramente diventando insostenibile e per evitare che dalle parole l’esasperazione possa portare alle vie di fatto, con la presente chiediamo agli Enti in indirizzo di adoperarsi al fine di capire che un divieto, in una società che si possa considerare civile, deve essere rispettato e fatto rispettare. Consci della difficoltà di riuscire a fermare definitivamente il fenomeno, che può essere tranquillamente chiamato malcostume, si rimane in attesa di riscontrare un più attivo controllo del territorio.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata). 
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