C’è una base scientifica segreta nel mezzo delle Marmarole, ai piedi del Cimon del Froppa, ad Auronzo. Si tratta del Biosyn Research and Genetics Compound, ovvero della base operativa una società di ricerca geologica che si occupa di studi genetici sui dinosauri, con tutti i rischi del caso. O almeno così suggerisce Google Maps, dove qualche volta capita che i siti fittizi vengano inseriti come località autentiche.
Chi ha seguito da vicino la nuova saga di Jurassic Park, apprezzandola o meno, con motivata nostalgia per quella precedente, avrà riconosciuto sullo sfondo delle scene panoramiche alcuni scorci delle Dolomiti bellunesi. Come già raccontato tempo fa, nelle sequenze iniziali si intravede il lago d’Antorno, con un bel diplodoco che emerge dall’acqua. Ma la letteratura di questa trilogia non si è limitata a usare le Dolomiti come sfondo, ha scelto invece di costruire qui la propria – restando in tema – evoluzione.
Ancora una volta il merito di questo gioco, in cui è cascato anche Maps, non va ricondotto direttamente agli autori di questo colossal di fantascienza, bensì alle comunità fandom di Jurassic Park Evolution 2, il videogioco che deriva dalla serie: coloro cioè che, folgorati da un universo narrativo denso e ricco di opportunità, hanno contribuito ad arricchirlo di nuovi dettagli. Non a caso è stata creata una pagina Wiki dove diffondere queste informazioni specifiche su un nuovo DLC (ovvero un’espansione).
Accettando la così detta “sospensione dell’incredulità” che questo universo narrativo ci propone, possiamo dire che la BioSyn è la diretta concorrente della famosa InGen de “Il Mondo Perduto”: i suoi studi scientifici sui fossili ritrovati sulle Dolomiti vengono utilizzati per creare dinosauri geneticamente modificati. Oltre che un laboratorio tra le Marmarole, quello della BioSyn è anche definito come Santuario, con tanto di diga, lago e foreste pianeggianti (la vicina Somadida?).
In questo ambiente vivono quattro esseri primitivi esclusivi: il Pyroraptor (una sorta di piccolo velociraptor piumato), il Therizinosaurus (un grosso erbivoro di circa dieci metri di lunghezza), il Dimetrodonte (con una grande vela dorsale) e il Quetzalcoatlus (uno pteranodattilo con un’apertura alare di dieci metri).
A pensarci bene, sulle Marmarole i dinosauri potrebbero anche esserci, estinti e sepolti chissà sotto quanti strati di roccia: gli studi geologici in queste zone impervie, che richiedono intere vite di ricerca, ci sono stati e ci saranno ancora. Fino a quando non scopriremo come riportare in vita i dinosauri (o anche no), questa base scientifica super segreta inesistente potrebbe essere un buon biglietto da visita per far conoscere le Dolomiti, in un turismo da Jurassic Park che piace un po’ a tutti.
(Foto: Jurassic Park Evolution 2 – Google Maps).
#Qdpnews.it