Un tempo via Fadalto Basso, la strada oggi secondaria che scende tra i colossali piloni dell’A27, doveva essere un passaggio importante per la comunità. Talmente importante che fu proprio a margine della sua carreggiata che gli abitanti di questa zona costruirono una delle loro calchere.
Per chi non lo sapesse, la calchera era un antico forno per creare la calce, il materiale che oggi come ieri viene utilizzato poi per costruire case, edifici e molto altro. Bastava mettersi d’accordo tra famiglie, in genere a quel tempo numerosissime, per crearne una, con fatiche immense.
Il caricamento della calchera doveva risultare come un’opera d’arte e utilizzarla era faticoso: bisognava creare una cupola perfetta sopra una simmetrica struttura di pietre selezionate in termini di resistenza al calore, poi bisognava mantenere il fuoco acceso a una certa temperatura costante per diversi giorni, calcolando il caricamento del legname per peso, qualità e dimensione. E poi c’era il trasporto, perché via Fadalto Basso è in salita.
Le calchere avevano diversi limiti strutturali: il primo era la fatica che richiedeva agli operatori, prima e dopo il caricamento, il secondo l’incognita del meteo e la possibilità di perdere tutto. Una piovuta abbondante al momento sbagliato poteva compromettere un carico intero di calce, rendendo vani giorni e giorni di lavoro. Così le calchere, che fino a qualche anno fa gli anziani ricordavano ancora, vennero via via dimenticate.
Dimenticate sì, ma non da tutti, perché oggi, domenica 16 luglio, la Pro loco di Fadalto, con il Consorzio delle Proloco delle Prealpi, alcuni cittadini e l’assessore comunale Bruno Fasan, ha inaugurato la sistemazione della Calchera di Costante, restituita alla comunità e alla storia in un territorio che ha vissuto un’epoca di abbandono, ma anche di recente riscoperta.
Disposta sull’asse della Venezia-Monaco, un progetto turistico importantissimo per l’amministrazione, la calchera avrà il compito di fare da punto di interesse nel territorio dell’estremo vittoriese. L’opera di pulizia e sistemazione è stata portata avanti dai circa 45 volontari della Pro loco di Fadalto, presieduta da Gianpietro Paier.
“L’idea è nata da una proposta che col tempo abbiamo deciso di portare avanti. Ci sono altre calchere in questa zona, una poco distante da qui – spiega il presidente Paier – questa era ben conservata, altre purtroppo sono state demolite. Noi non l’abbiamo modificata in nessun modo, l’abbiamo pulita e abbiamo tagliato quegli alberi che avrebbero potuto caderle sopra”.
Come ha poi ricordato nel suo intervento, il presidente Paier ha detto che l’opera è stata completata anche in ricordo dei volontari e cittadini di Fadalto recentemente mancati, come il compianto ex presidente Giuseppe Bortoluzzi, figure che hanno dato assistenza e supporto durante la realizzazione dei lavori.
“Un tempo questa struttura serviva per produrre la calce, oggi è un’opportunità per un territorio che viene riscoperto – spiega la presidente del Consorzio delle Pro loco Bortolin – In tutta l’area del Consorzio stiamo lavorando per animare il territorio con le nostre Pro loco”.
“La Val Lapisina è stata sfruttata. Merita opere di riqualificazione come questa e l’amministrazione comunale sta lavorando anche per questo – ha aggiunto Bruno Fasan. – La Venezia-Monaco è il progetto più importante attualmente per il potenziamento turistico di questa zona”.
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