Domani, domenica 16 luglio, è la solennità della Madonna del Carmelo, molto sentita in paese.
Il rinomato santuario del Carmine ospiterà diverse celebrazioni durante la giornata, ma la più attesa è prevista alle ore 18.30: si tratta della concelebrazione dell’Eucarestia da parte del vescovo Corrado Pizziolo con i preti dell’Unità pastorale.
La festa liturgica della Madonna del Carmelo fu istituita per commemorare l’apparizione il 16 luglio 1251 a San Simone Stock, all’epoca priore generale dell’Ordine carmelitano, durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto.
Nel territorio dell’Alta Marca Trevigiana, il Santuario della Madonna del Carmine è da sempre mèta della devozione popolare. Sorge a circa 500 metri sul livello del mare nella valletta di Visnà di Miane, dove il fitto bosco di pini e faggi fa da naturale cornice al tempio che i mianesi vollero erigere nel corso dell’Ottocento nel luogo dedicato da tempo immemorabile al culto di Maria.
Qui pare che esistesse un “romitorio” – composto da una chiesetta e dalla cella dell’eremita – già sul finire del XVII secolo. Il complesso attuale, invece, è frutto di più interventi: nel 1819 viene terminata una prima parte della costruzione, con un successivo ampliamento nel 1828; del 1840 è invece il campanile, mentre del 1896 sono l’attuale coro e la lanterna della cupola.
Secondo una relazione ottocentesca, la chiesa fu edificata per un voto pubblico della popolazione di Miane in seguito ad una speciale grazia ricevuta, forse legata all’epidemia che colpì fra ‘500 e ‘600 la terraferma veneziana.
Non si conosce la data precisa di fondazione ma è presumibile sia avvenuta fra il ‘500 e la prima metà del ‘600: la prima attestazione della chiesa e della casa dell’eremita è infatti contenuta in una mappa veneziana del 1683.
Non vi sono altre informazioni fino al 1819 quando, con “grande concorso di popolo”, si decide di ampliare l’edificio che viene consacrato nel 1824 dal vescovo Jacopo Monico.
L’aspetto complessivo, con la scalinata d’accesso e la facciata neoclassica, si deve direttamente alla pietà dei mianesi: le testimonianze raccontano infatti che dopo la messa della domenica la gente del paese salisse al Carmine per lavorare portandosi sulle spalle i mattoni.
Uno spirito solidale e fermamente religioso che non è mai venuto meno e che fa di Miane una comunità fortemente legata al Santuario del Carmine.
(Foto e video: archivio Qdpnews.it).
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