Da oggi tamponi rapidi all’ex ospedale di Valdobbiadene per i lavoratori impegnati nella vendemmia 2020


La vendemmia 2020 è alle porte e da oggi, lunedì 7 settembre 2020, nel monoblocco del Guicciardini, l’ex nosocomio di Valdobbiadene, i vendemmiatori potranno richiedere il tampone rapido.

In quindici minuti questi tamponi forniscono l’esito tanto atteso da tutti i lavoratori della vendemmia che vogliono iniziare in sicurezza il loro periodo di lavoro tra i filari di Valdobbiadene.

Intorno alle ore 15 erano già una ventina i lavoratori che avevano effettuato il tampone risultando tutti negativi.

I vendemmiatori si sono presentati nella struttura sanitaria di Valdobbiadene, recuperata in tempi record dalla protezione civile Ana e dall’Avab di Valdobbiadene, aspettando il loro turno all’esterno dell’edificio ed evitando di formare degli assembramenti.

Alcuni giorni fa l’Ulss 2 Marca Trevigiana, d’intesa con le associazioni di categoria, aveva deciso di proporre il tampone rapido per i circa tremila lavoratori stagionali con accesso diretto nelle strutture sanitarie di Conegliano, Oderzo e Valdobbiadene.

Il problema principale da affrontare riguardava i lavoratori che provenivano dall’estero: per questo motivo sono state contattate le cooperative che danno lavoro agli stranieri che in questi giorni stanno arrivando nei vari Comuni dell’Alta Marca Trevigiana.

I lavoratori verranno testati e, in caso di positività, le aziende più grandi hanno previsto anche dei locali per l’isolamento di queste persone.

L’infermiera Rita Zago, punto di riferimento per il territorio di Valdobbiadene, ha spiegato che tutto il personale sanitario locale ha lavorato alacremente per farsi trovare pronto anche per questa evenienza.

Va infatti ricordato il prezioso contributo delle infermiere di Valdobbiadene che sono state tra le protagoniste del recupero del Guicciardini, pulendo e sistemando i locali durante il lockdown.

In quella come in altre occasioni, Valdobbiadene ha risposto positivamente venendo in soccorso alla sanità veneta nei momenti di maggiore difficoltà.

È proprio questo il destino dell’ospedale recuperato negli scorsi mesi a Valdobbiadene: rappresentare un supporto concreto nel caso in cui l’emergenza Coronavirus richiedesse maggiori posti letto o altre strutture per ricoverare le persone all’interno della Regione Veneto.

Qualche settimana fa, l’Ulss 2 ha specificato che gli ospedali trevigiani saranno potenziati in vista della stagione invernale per affrontare un’eventuale possibile recrudescenza del Covid-19.

Le terapie intensive passeranno da 46 a 90 posti letto, le semintensive da 26 a 83 (40 a Treviso, 10 a Montebelluna e 33 a Vittorio Veneto) mentre le Malattie Infettive da 20 a 40-50.

Gli ospedali di Vittorio Veneto e il San Camillo di Treviso resteranno a disposizione per diventare nuovamente, in caso di necessità, Covid Hospital.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it)
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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