“In Italia troppe ferie”: lo sfogo “alla Marchionne” di Arrigo Cipriani sulla carenza di personale nei ristoranti

Che nei bar e nei ristoranti di tutta Italia ci sia carenza di personale non è una novità. Ma se a sollevare il problema, riconducendolo ad una fannullaggine generale, è un’istituzione del settore come Arrigo Cipriani, ecco che i riflettori si riaccendono prepotentemente su un problema che, ad oggi, non sembra trovare soluzione.

“L’Italia è una Repubblica fondata sulle ferie” ha dichiarato senza mezzi termini il titolare dell’iconico “Harry’s Bar” di Venezia in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi al quotidiano Il Corriere. All’origine dello sfogo c’è proprio la difficoltà nel trovare una serie di figure qualificate, dallo chef al motoscafista, da inserire nell’organico di uno dei templi della ristorazione lagunare. 

L’affondo di Cipriani ricorda lo storico intervento di Sergio Marchionne all’Università Bocconi, per cui l’Italia, diceva, deve affrancarsi dal suo “tipico senso di provincialismo”.

“Nel 2004 perdevamo cinque milioni di euro al giorno – disse il dirigente della Fiat nel 2013 davanti ai bocconiani – .Quando andai in ufficio in Italia ad agosto non c’era nessuno. ‘Sono tutti in ferie’, mi dissero. Ma in ferie da cosa? Nel mondo se ne fregano che è agosto”.

Arrigo Cipriani al Dieffe di Valdobbiadene racconta la storia dell’Harry’s Bar

A dieci anni di distanza dal discorso di Marchionne, Cipriani torna a puntare il dito sulla smania degli italiani di “andare in vacanza”, anche se il mondo sta andando a rotoli, tirando in ballo il reddito di cittadinanza e il prelievo fiscale troppo alto nel nostro Paese che si ripercuote sugli stipendi dei dipendenti, che, a dire del ristoratore novantenne, finiscono per accontentarsi dei sussidi invece di andare a lavorare. Il risultato? “Una svogliatezza diffusa” e una squadra di lavoro che alla prima assenza va in tilt per sopperire alla mancanza di colleghi.

I dati dell’Osservatorio sulla ristorazione

Il problema dell’organico nel settore emerge chiaramente consultando il rapporto annuale 2023 dell’Osservatorio sulla ristorazione. Dati alla mano, nel 2022 l’occupazione è tornata al di sopra dei livelli pre-Covid, ad eccezione del settore del turismo e della ristorazione. “Il 14,1% delle imprese dichiara che nel 2022 il proprio organico era inferiore al periodo pre-pandemia, mentre per il 79,6% è tornato agli stessi livelli del 2019” si legge nel report.

Del 45% delle imprese della ristorazione che ha ricercato personale lo scorso anno, il 64% esprime di aver incontrato grandi difficoltà ad individuare le figure ricercate, con un profilo professionale all’altezza del ruolo. Nel complesso le imprese hanno ricercato oltre 756.300 figure professionali (cuochi, camerieri e baristi) in particolare giovani sotto i 30 anni. I cuochi e i pasticceri sono le figure più carenti, seguìti da camerieri e baristi. Per i camerieri la percentuale arriva al 39% mentre per i baristi al 30,3%.

(Foto: Qdpnews.it).
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