Affidare ai giovani agricoltori i terreni demaniali salvandoli così dal degrado e dall’abbandono. È questa la proposta che il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha presentato ieri, martedì, al ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida durante l’incontro con i ministri delle Politiche Agricole degli ultimi trent’anni che si è tenuto a Roma.
“Il nostro Paese non può prescindere da un vero progetto che assicuri ai giovani la possibilità di dedicarsi all’agricoltura. La terra va data ai giovani che hanno voglia di lavorarla e di fare impresa. Sono la garanzia di sostenibilità perché sono cresciuti e culturalmente predisposti in quest’ottica” afferma Zaia soffermandosi anche sul fatto che sarà sempre più importante il tema dell’autosufficienza alimentare.
Sono proprio i giovani, infatti, che nel decidere di aprire un’azienda agricola lo fanno pensando alle coltivazioni biologiche, alla sostenibilità e all’economia circolare in quanto più inclini a queste nuove tendenze. Per Zaia quello di affidare loro i terreni demaniali è un investimento che garantirebbe tanta resa con poca spesa “se da un lato la pubblica amministrazione non sempre è in grado di avere le possibilità per dimostrarsi un buon gestore fondiario perché non è quella la sua missione sociale – precisa il Governatore – dall’altro quella di affidare queste terre ai giovani intraprendenti è una scelta strategica perché sarebbero coltivate e valorizzate”.
Sono molti i terreni demaniali che risultano essere incolti o abbandonati e questo secondo Zaia “è anche poco edificante sapendo che il proprietario è l’ente pubblico – precisa – Dobbiamo lavorare affinché ci sia cibo per i nostri cittadini a fronte di qualsiasi”.
Sono state la pandemia prima e la guerra poi a dimostrare l’importanza della autosufficienza e che la vera sfida del futuro sarà la riserva alimentare. “Sembra quasi anacronistico – commenta Zaia – ma dobbiamo essere tutti consapevoli che l’agricoltura è il settore strategico attorno al quale ruota tutto il resto: dal tema della sostenibilità a quello dell’agroalimentare e fino al fashion perché senza un vettore come i prodotti tipici il made in Italy non esisterebbe. Agricoltura e identità, quindi, sono un binomio perché dietro ogni prodotto c’è la storia di un territorio e di un popolo”.
Il presidente Zaia ha poi affrontato anche il tema della sicurezza degli alimenti concludendo che “o indichiamo noi la via o saranno gli atri a farlo. Non possiamo essere favorevoli ai cibi sintetici come già abbiamo contestato gli Ogm. Abbiamo un’identità alimentare talmente forte che non ci servono. I cittadini devono avere la garanzia che la sicurezza di quello che mettono in tavola è garantita in maniera rigidissima. Diversamente distruggiamo la nostra agricoltura”.
(Foto: archivio Qdpnews.it – Regione del Veneto).
#Qdpnews.it