Segreteria regionale della Lega, Franco Manzato conferma la candidatura: “Torniamo tra la gente come un tempo”. Lo sfidante è Alberto Stefani

Alberto Stefani e Franco Manzato

Nella giornata di oggi Franco Manzato ha annunciato la sua candidatura alla segreteria della Liga Veneta al K3 di Fontane di Villorba.

A sfidarlo sarà Alberto Stefani mentre l’assessore regionale Roberto Marcato, come annunciato ieri, ha deciso di fare un passo indietro.

Sabato 24 giugno al Four Points by Sheratondi Padova verrà quindi eletto il nuovo segretario della Liga Veneta purtroppo, a causa di impegni concomitanti, senza il ministro e leader della Lega Matteo Salvini.

“Mi candidato a guidare una Liga che ha una storia importante – commenta Manzato -, che bisogna conoscere. Un partito collocato in un futuro che deve avere radici forti e un’attenzione particolare nei confronti della società civile. Dobbiamo conoscere le esigenze del territorio, in particolare delle famiglie e delle imprese, per trasportarle a livello nazionale. È necessario affrontare i temi dei lavoratori, che hanno un livello di retribuzione non adeguato al costo della vita. Oggi noi parliamo di temi importanti, ed è giusto, ma dobbiamo tornare alla nostra identità e saper leggere i problemi della gente”.

“In Veneto – continua -, ma anche nel resto d’Italia, la retribuzione dei lavoratori pubblici e privati è assolutamente inadeguata al costo della vita. Dobbiamo anche ridisegnare il rapporto fra Stato e cittadino e lavorare per un equilibrio del bilancio familiare e delle imprese che devono essere competitive. Nella mia visione prima c’è l’uomo e poi l’organizzazione”.

In Veneto la Lega ha perso città come Verona, Vicenza e Padova, costringendo i vertici del partito ad un’importante riflessione.

“Io penso che all’interno della Lega – conclude Manzato -, anche in Veneto, ci siano delle personalità che possono essere formate per diventare competitive e rappresentare al meglio il tessuto amministrativo nelle principali sfide elettorali. Nelle ultime elezioni la Provincia di Treviso ha retto bene, ma non è sufficiente. Una volta i consiglieri comunali, provinciali e regionali stavano maggiormente tra la gente. La classe dirigente deve essere formata, ma questo deve avvenire sempre con un piede all’interno della società”.

Manzato, originario di Oderzo, è stato assessore regionale, capogruppo della Lega nel Consiglio Regionale del Veneto e parlamentare, oltre ad aver costruito la scuola quadri della Lega portando per la prima volta il professor Bertolissi.

“Sogno una Liga Veneta moderna, coraggiosa e lungimirante – commenta lo sfidante Stefani -. Un partito che riscopra il senso di comunità e di squadra, tramite scuole di formazione, dipartimenti territoriali, coinvolgimento di gruppi giovanili, serate informative e tour pubblici su temi specifici (come autonomia e infrastrutture). Una Lega che sia traino del centrodestra (così come già avvenuto in quasi tutti i Comuni al voto quest’anno), capace di costruire buone relazioni con il resto del centrodestra del Veneto, senza mai isolarsi in posizioni marginali”. 

Per questo Stefani ha steso le idee programmatiche per la Segreteria Regionale in 15 punti: il venerdì “Giornata del Militante” in sede regionale; Scuola di formazione veneta; tour autonomia (ogni mese una tappa in ogni provincia per illustrare lo stato di aggiornamento del disegno di legge); contro il pensiero unico, per il mantenimento della nostra identità veneta; notiziario mensile (consiglieri regionali e parlamentari insieme per la Lega); festa regionale annuale; budget annuale per le feste della Lega.

E ancora: rendere più operativi i dipartimenti regionali (tra questi il dipartimento della natalità); ripristino di rappresentanti d’area (ex circoscrizioni); finanziamento delle sezioni al voto o per attività di informazione alla cittadinanza; presenze degli istituzionali comunicate ad ogni segretario di sezione; serate informative con parlamentari e consiglieri regionali; scambio di “buone pratiche” tra Comuni della Lega; riconoscimenti ufficiali ai militanti storici; riconquistare le grandi città con un lavoro di rete e di apertura.

(Foto: Facebook).
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