La piazza di Crespano piange il fotografo Ivo Comaron: amava il bianco e nero, le Rolleiflex e le camminate

La piazza di Crespano piange il fotografo Ivo Comaron (il terzo da sinistra)
La piazza di Crespano piange il fotografo Ivo Comaron (il terzo da sinistra)

Una vita per la fotografia e una passione così forte da essere trasmessa di generazione in generazione: viene ricordato così, Ivo Comaron, classe 1937, come il fotografo sempre presente che ha immortalato migliaia di momenti storici per il paese e non solo. È mancato ieri, il 14 giugno, lasciando la moglie Giusy, le figlie Mara e Stefania, i generi Gianfranco e Roberto, i nipoti Anna, Enrico e Marta, oltre ai pronipoti.

Fin da bambino, nella sua Onigo di Pederobba, Ivo cominciò a lavorare con la macchina fotografica, portandosela appresso anche durante il servizio di leva, a Udine, dove ebbe modo di utilizzarla spesso, con quei lunghi tempi di elaborazione e di sviluppo che poi furono sostituiti dai sistemi digitali.

Inizialmente Ivo si mosse in motorino, poi con una Topolino, facendosi conoscere e diventando col tempo il fotografo di riferimento vista la sua disponibilità e il suo entusiasmo. Riuscì a stare sempre al passo coi tempi, comprando costantemente le nuove tecnologie e aggiornandosi sulle nuove tendenze, ma restò per sempre legato alla sua Rolleiflex originale e iniziò anzi a collezionare macchine fotografiche.

Nel tempo Ivo e poi la sua famiglia diventarono i fotografi scelti da pressoché tutti matrimoni della Pedemontana del Grappa, aprendo vari studi da Valdobbiadene a Pieve del Grappa, fino ad Onigo.

Comaron si trasferì a Crespano nel 1970 e rilevò uno studio già esistente in piazza, l’ultimo negozio della piazza verso la strada. Qui divenne fotografo anche per il Gruppo Alpini locale (di cui faceva parte come consigliere e socio fino al 2022), del Comune, per tanti eventi e celebrazioni come quella di Cima Grappa. Per qualche tempo, lavorò anche come fotoreporter, anche se la sua predilezione rimasero i matrimoni.

Da qualche anno Ivo era impegnato a cercare di risistemare l’enorme quantità di negativi che aveva conservato. “Non so più dove metterli” diceva ai suoi amici, con i quali faceva lunghe passeggiate in montagna. Specialmente di mercoledì era abitudine andare sul Grappa, ma recentemente aveva anche fatto l’itinerario sul Sile e le Due Rocche.

In una certa fase della sua vita aveva amato invece i viaggi in auto: li faceva con sua moglie e uno dei suoi amici più grandi, Giancarlo (e moglie), all’estero. “Ogni volta che arrivava da qualche parte comprava subito un libro di fotografia – racconta di lui. – Era una persona buona e socievole, benvoluta da tutti. Per me era un grande amico. Lo conoscevo da tantissimo tempo. Avrei mille aneddoti da raccontare: mi mancherà”.

Ivo Comaron verrà ricordato a Onigo di Pederobba, il suo paese natale, il prossimo venerdì 16 giugno.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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