Domenica 30 agosto 2020, alle ore 11.30, si terrà a Praderadego la cerimonia di inaugurazione di una statua della Madonna, realizzata e donata dall’artista Valentino Moro su proposta dell’architetto Bruno Dal Col, che sarà posta nell’Andro de la guera che si trova lungo il percorso che da Valmareno porta proprio a Praderadego.
L’evento è stato curato dal Gruppo Alpini di Pieve di Soligo e dalle “Penne Nere” di Valmareno che si sono occupati dell’organizzazione.
La storica grotta è stata utilizzata come base per l’artiglieria durante la Prima Guerra Mondiale, rinascendo a nuova vita dopo gli orrori del terribile conflitto e diventando un luogo di culto.
Oltre agli alpini di Pieve di Soligo e Valmareno, saranno presenti anche don Giuseppe De Nardo e i sindaci di Follina, Mario Collet, e Pieve di Soligo, Stefano Soldan, che porteranno i loro saluti insieme ai capigruppo Albino Bertazzon per gli alpini di Pieve di Soligo e Fabio Meneghel per quelli di Valmareno.
Con molta probabilità la cerimonia si concluderà con la “Preghiera dell’Alpino” per rendere ancor più solenne e significativo questo evento esclusivo.
Inoltre, gli alpini di Pieve di Soligo si stanno attivando per lo spiedo d’asporto per gli alpini, i soci e i familiari che lo potranno consumare in loco nel rispetto delle misure sul distanziamento sociale e in piena modalità “Covid-free”.
Grazie ad Attilio Manzato, un membro del gruppo che ha messo a disposizione la sua abitazione, sarà preparato lo spiedo che verrà servito con polenta, verdure cotte e crude, formaggio, vino, acqua, caffè e dolce (prenotazione obbligatoria al numero 3389166370).
Alle ore 10.30, prima dell’inaugurazione della statua della Madonna, ci sarà l’Alzabandiera nel piazzale di Praderadego intitolato a Maria Ganz.
Agordina di nascita, Maria Ganz, pioniera del turismo locale, ha avuto il coraggio di aprire e gestire un’osteria sul passo di Praderadego in anni in cui non era presente una strada di accesso dal versante trevigiano.
Per molti la donna ha compiuto un vero miracolo, trasformando un luogo di dispute accese per i confini tra trevigiani e bellunesi in uno spazio di incontro.
In questi mesi estivi gli alpini hanno dovuto rinunciare ad organizzare i loro eventi a causa dell’incertezza legata all’emergenza epidemiologica.
La speranza di tutti è di poter tornare a vivere quanto prima nuovi momenti di condivisione e festa, occasioni fondamentali per non far morire le tradizioni e necessarie per rafforzare i valori di cui gli alpini sono l’espressione più autentica e genuina delle comunità trevigiane.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Gruppo Alpini Pieve di Soligo).
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