Sabato 27 maggio l’Antica Chiesa di San Gregorio a Valdobbiadene ha ospitato il saggio finale degli allievi di violino e viola del Maestro Michele Lot in occasione delle “Masterclasses 2023” organizzate dall’Associazione Culturale“Amici della Musica” con il contributo dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
L’obiettivo dell’associazione musicale valdobbiadenese è formare giovani musicisti e dare valore aggiunto al territorio con proposte culturali di alto livello.
Il Maestro Lot collabora già da diverso tempo con l’Associazione Amici della Musica e in questa occasione si sono potuti ascoltare dei capisaldi del repertorio per violino e viola.
“I giovani – spiegano dall’Associazione – si sono cimentati in autori come Tchajkowsky, Beethoven e Brahms dimostrando, nonostante la giovane età di ognuno, una maturità davvero rara e una consapevolezza dell’ordito musicale ragguardevoli. La cura del suono e di tutte le nuances, riferibili ad una solida tecnica di arco, sono state probabilmente la maggiore sorpresa in un panorama che fa delle esibizioni pirotecniche il solo fine, svilendo così quei dettami che hanno fatto della grande scuola italiana una cifra inconfondibile nei secoli”.
“La possanza del concerto di Tchajkovsky – continuano -, che potremmo definire una rivoluzione nella rivoluzione per il salto concettuale che lo può accomunare solo ad un altro capolavoro come l’Opera 77 di Brahms, che gli succede di solo un anno, è stata la degna apertura di un concerto pieno di freschezza. Sempre di Tchajkovsky a seguire il trittico poco eseguito ‘Souvenir d’un lieu chere’, il cui primo brano fu in realtà pensato come il movimento centrale del concerto per violino e che rivela quella malia che pochi autori hanno saputo declinare in musica”.
Successivamente si sono potute ascoltare due sonate di Brahms, l’Opera 108 e l’Opera 120 n° 1.
“È sempre stupefacente – aggiungono dall’Associazione Amici della Musica – la modernità espressa in questi capolavori per la libertà e la capacità di esprimere una profondità che Brahms non amava mostrare. Nell’epistolario che lo stesso Johannes si scambiava con l’amico Theodor Billroth, chirurgo, ma anche attento musizieren nel proprio salotto, si può intuire il pudore di dirsi che viene però declinato stupendamente nella sua musica”.
A conclusione “La Sonata a Kreutzer”, definita dall’Associazione “un vero e proprio concerto in forma di sonata con quell’inizio solitario del violino e il suo decorrere pieno di contrasti che solo Bartok nel XX secolo saprà doppiare”.
Le esecuzioni hanno visto avvicendarsi Marco Sanson, Matilde Pellizzari, Luca Perzolla alla viola, Greta Manzardo e Anna Vittoria Furlanetto.
“Ogni esecuzione ha rivelato i caratteri di ognuno – concludono -, assecondati dal Maestro Fabio Sormani al pianoforte. In questi giovani il gusto per un futuro nel fare musica è stata la cifra che ha entusiasmato il pubblico e che si è espresso in calorosi applausi. Non dimentichiamo che la lingua della musica è l’italiano e che in tutto il mondo, se si vuole dimostrare il proprio apprezzamento per gli esecutori, si urla ‘Bravo!’ Ebbene, a conclusione di un tale concerto, al Maestro e agli allievi non resta che dire grazie e… Bravissimi!”.
(Foto: Associazione Culturale Amici della Musica di Valdobbiadene).
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