Electrolux, oggi l’incontro tra azienda e sindacati. I sindaci Montesel, Fantinel e Chies: “Evitiamo un momento di buio”

Electrolux, oggi l'incontro tra azienda e sindacati
Lo stabilimento Electrolux di Susegana

Sul futuro dello stabilimento Electrolux di Susegana e Santa Lucia di Piave tornano a esprimersi, congiuntamente, i sindaci dei due paesi, Gianni Montesel e Fiorenzo Fantinel, e di Conegliano Fabio Chies.

I tre primi cittadini, a metà aprile, espressero soddisfazione per un maxi investimento destinato proprio allo stabilimento suseganese, con prospettiva di assunzione per un centinaio di nuovi operai. Ora hanno messo la firma sotto una nuova presa di posizione congiunta arrivata alla vigilia dell’incontro di coordinamento tra azienda e sindacati, in programma oggi martedì a Mestre, che potrebbe essere importante per le sorti dell’azienda nel territorio.

“Una concertazione aziendale che continua da più di tre mesi e dalla quale dipendono le sorti del “polo del freddo” di Susegana sembra in dirittura d’arrivo – scrivono Montesel, Fantinel e Chies -. Lo stabilimento è già stato oggetto di un investimento impegnativo negli anni precedenti di 130 milioni di euro al quale sono seguite 134 nuove assunzioni portando il polo di Susegana complessivamente a circa 1.300 dipendenti, di cui 800 nel settore produzione, 200 nel settore ricerca e sviluppo e i restanti impegnati nel settore commerciale e amministrativo.

Ora si prospetta un ulteriore investimento in tecnologia per rafforzare lo stabilimento e renderlo concorrenziale con le sfide che attendono il settore degli elettrodomestici nel vicinissimo futuro. E quello che tanto conta ribadire la vocazione metalmeccanica delle nostre zone, in costante trasformazione, in costante affinamento ma capace di raccogliere le grandi sfide.

A noi sindaci di Conegliano, Susegana e Santa Lucia di Piave, Comuni più interessati alla vicenda in quanto gli stabilimenti si trovano proprio tra Susegana e Santa Lucia e Conegliano, Comune limitrofo più grande e che conta molti cittadini impegnati negli stabilimenti, sorge spontaneo chiederci a quali conseguenze porterebbe la chiusura o meno dell’accordo con i sindacati e un’eventuale cessione o chiusura dell’azienda.

In primis sicuramente ricadute negative nei termini di occupazione e indotto, basti pensare che il nuovo investimento porterebbe subito all’assunzione di almeno 60 dipendenti; in caso contrario la situazione si potrebbe stravolgere e ci viene da pensare a quanti sarebbero invece coloro che perderebbero il posto di lavoro trovandosi così da un giorno all’altro in difficoltà e senza nessuna garanzia.

A livello territoriale non si aprirebbe solamente lo scenario rivolto ai dipendenti ma anche a tutto l’indotto, l’Electrolux conta infatti per oltre il 90% di aziende fornitrici italiane molte delle quali sono proprio aziende del Nord-Est. Una catena che si sussegue a danno di lavoratori, imprese, famiglie, investimenti e territorio. Auguriamoci che la trattativa continui e che le parti abbiano democraticamente chiaro il rispettivo ruolo e responsabilità verso i rispettivi riferimenti, ma e forse ancora di più, la responsabilità di un territorio a importante valenza metalmeccanica che non deve esimersi dalla trasformazione e dal progresso nel rispetto di ogni figura coinvolta, maestranze in primis, in questa sfida per il futuro.

Evitiamo – esortano i tre sindaci – un momento di buio che potrebbe far paura a tutti, a un sistema di imprese, al mondo del lavoro, alle comunità che rappresentiamo”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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