L’amministrazione da una parte, alcuni genitori dall’altra e nel mezzo il futuro delle scuole elementari del comune, soprattutto quelle delle frazioni. Dopo la decisione dell’amministrazione comunale di traslocare da settembre le classi di Visnà e le prime di Tezze di Piave nel nuovo plesso unico di Vazzola si sono susseguiti tre incontri pubblici (e quattro privati), l’ultimo ieri sera, giovedì, in una sala Tiepolo gremita.
“Si è persa la socialità, l’aggregazione e questo non dipende da una chiusura della scuola – commentano dall’amministrazione – ma da i tempi che sono cambiati”.
Nessun passo indietro da parte dell’amministrazione fermamente convinta che “la decisione di spostare le classi della scuola primaria in un unico plesso sia la risposta che diamo a un’esigenza di accorpamento dettata da un’innegabile contrazione delle nascite dell’ultimo decennio, scelta in linea con la riforma di dimensionamento scolastico attuata dal Ministero dell’Istruzione”. I numeri dei bambini nati nel comune di Vazzola sono in linea con il calo demografico in atto in tutto il paese: nel 2017 i nati sono stati 64, per diventare 46 nel 2018, 44 nel 2019, 49 nel 2020 e 45 nel 2021.
Se da un lato pare che con con una parte dei genitori dei bambini che frequentano la scuola di Visnà si sia trovato un accordo che prevede la riqualificazione della scuola lo stesso per ora non si può dire di quelli di Tezze che ieri sera hanno esposto al sindaco Giovanni Domenico Zanon, al vicesindaco Vera De Nardo e agli assessori Alessandro Brait, Elisabetta Vazzoleretto e Fabio Miotto quello che secondo loro non è corretto in questa scelta.
Quella di chiudere le scuole delle frazioni secondo alcuni genitori è una scelta affrettata, effettuata con poco preavviso e che farà crollare il commercio delle frazioni oltre che interrompere la continuità data da un asilo nido e una scuola materna che risultano essere un’eccellenza del comune. C’è anche chi si è detto preoccupato della svalutazione della propria casa in seguito alla perdita dei servizi scolastici.
Per quanto riguarda le tempistiche della comunicazione della chiusura delle scuole l’amministrazione comunale precisa che è stata une decisione sofferta ma necessaria visto che “inizialmente si prevedeva solo lo spostamento delle classi di Visnà nella scuola di Vazzola, ma, nella prospettiva di avviare un percorso innovativo a partire già dal prossimo anno scolastico, si è valutata la possibilità di far iniziare anche la futura classe prima di Tezze nel nuovo plesso. La scuola ha infatti acquisito importanti finanziamenti dal PNRR per creare le “classi innovative”, progetto che prevede la realizzazione di aule interattive, tecnologiche, con appositi arredamenti funzionali per accogliere i bambini e creare degli spazi di condivisione”.
Della progettualità presente e futura per i tre edifici ha parlato l’assessore Fabio Miotto spiegando che l’iter prevede tre fasi. La prima, quella che è in corso, prevede un ammodernamento della scuola di Vazzola.
“Su questo stabile si stanno completando i lavori di efficientamento energetico e miglioramento sismico che consegneranno alla comunità un edificio sicuro e ad energia quasi zero” spiega Miotto – Precisiamo che si parla di un intervento di oltre 1 milione e 500 mila euro di cui più di 890 mila arrivati da contributi a fondo perduto, 500 mila da contributi a fondo perduto dal Ministero dell’Interno e solo il 10% circa con spesa a carico del Comune” continua l’amministrazione.
Oltre all’ammodernamento la scelta dell’amministrazione del plesso di Vazzola come sede scolastica unica è stata dettata anche dalla presenza di un contesto che comprende le scuole medie, la biblioteca, l’auditorium, il palazzetto dello sport, la piscina e il parco Rossi.
Si passerà poi allo stabile che ora ospita le classi di Visnà che verrà anche questo ammodernato e che – nei piani dell’amministrazione – servirà per far nascere la casa delle associazioni, scelta non molto apprezzata dai genitori presenti ieri sera.
Il terzo passaggio saranno i lavori sulla scuola di Tezze per cui comunque ci vorranno 3-4 anni ma in cui in tempi brevi saranno svolti degli studi per iniziare i vari iter necessari per effettuare il restauro.
L’amministrazione comunale, nel rinnovare la stima al personale scolastico, precisa che “la decisione di proporre nella riunione pubblica del 9 marzo tale progetto è stata una esclusivamente nostra, la quale ha sostenuto un progetto didattico. Nulla è stato deciso direttamente dalla scuola. Abbiamo anche previsto il trasporto gratuito per i bambini iscritti alle scuole di Visnà e Tezze che dovranno spostarsi nella sede di Vazzola”.
Per la cronaca, durante l’incontro di ieri sera, alcuni dei presenti hanno mostrato “vedute differenti” che hanno portato ad accendere il dibattito anche tra la platea. Ma la partita non è chiusa: se da un lato l’amministrazione non intende rinunciare a una progettualità i genitori non hanno nessuna intenzione di veder chiudere due scuole contemporaneamente, uccidendo – a detta loro – le due frazioni.
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