Individuato il turista che ha sfregiato la statua di Paolina Bonaparte al museo Canova: disposto a pagare i danni

Il turista austriaco che sabato scorso è stato protagonista di un grave sfregio alla statua di Paolina Bonaparte al Museo Gypsotheca Antonio Canova (vedi articolo) è stato rintracciato e pagherà i danni.

L’uomo si è reso responsabile del danneggiamento di tre dita del piede destro del modello in gesso della statua “Paolina Bonaparte come Venere Vincitrice”, realizzata tra il 1804 e il 1808 dal famoso artista possagnese.

Le indagini hanno avuto inizio quando i responsabili della sicurezza del prestigioso museo si sono accorti del danno e hanno richiesto l’intervento dei Carabinieri, i quali hanno effettuato un approfondito sopralluogo, rilevando tutte le tracce utili e acquisendo le immagini della videosorveglianza interna, che avevano immortalato in maniera nitida tutte le fasi dell’evento.

In particolare, veniva appurato che, verso le ore 12.30, quindi durante l’apertura al pubblico, il turista si era sdraiato a fianco della preziosa opera, facendosi fotografare da un’altra persona in posizione plastica. Nel rialzarsi, l’uomo ha rotto involontariamente parte del piede della statua.

I Carabinieri di Pieve del Grappa sono riusciti a stabilire fin da subito che quella persona faceva parte di un gruppo di turisti austriaci che aveva prenotato regolarmente la visita via mail.

Proprio da quel messaggio di prenotazione è stato possibile individuare generalità e recapiti della donna, residente appunto in Austria, che aveva riservato l’accesso alla Gypsotecha, anche per conto degli altri appartenenti al gruppo.

I militari dell’Arma quindi hanno contattato telefonicamente la signora, nel frattempo ritornata in patria, che disperata ha rivelato che l’autore di quella condotta era il marito.

Poco dopo, l’uomo, un cittadino austriaco di 50 anni, ha inviato alla Stazione Carabinieri di Pieve del Grappa un accorato messaggio in posta elettronica con cui, nel trasmettere le sue generalità e la foto della propria carta d’identità, confermava i fatti così come ricostruiti dalle indagini, assumendosi totalmente la responsabilità, consapevole delle conseguenze che lo attendono.

Oltre che dall’inequivocabile tenore confessorio del messaggio, i militari hanno riscontrato effettivamente che la foto del documento d’identità del turista combaciava perfettamente con l’uomo ritratto nei fotogrammi della videosorveglianza del museo.

Pertanto, nella serata di ieri, lunedì 3 agosto, la Stazione Carabinieri di Pieve del Grappa ha trasmesso all’Autorità Giudiziaria una dettagliata relazione sul contenuto delle indagini, per le relative valutazioni.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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