Mario Adinolfi (PdF) in città per sostenere Rancan: “Niente dialogo con chi è a favore dell’aborto. Donald Trump? Un modello”

Con la visita di ieri, giovedì, di Mario Adinolfi si chiude il tour dei leader politici nazionali venuti a sostenere i rispettivi candidati a sindaco di Treviso. Il fondatore de Il Popolo della Famiglia, alla vigilia della fine della campagna elettorale, ha tenuto un incontro pubblico a Ca’ dei Carraresi per manifestare il suo appoggio al candidato Luigino Rancan, in corsa a Ca’ Sugana con un’unica lista.

La corsa in solitaria non preoccupa Adinolfi, determinato a raggiungere un buon risultato a Treviso alla luce dell’esito positivo ottenuto in Friuli Venezia Giulia. “Alle regionali con il 4% abbiamo superato il Terzo Polo (2%), nonostante la minore visibilità mediatica di cui gode il nostro partito – ha commentato -. Anche qui ci aspettiamo di ottenere ampi consensi, il nostro partito è in costante crescita: al di là dell’esito però la nostra fiammella non si spegnerà. Ci definiscono bigotti e moralisti, molti ci odiano per le nostre posizioni divisive, ma noi non arretriamo di una virgola”.

Il 50%? Non interessa ad Adinolfi: “Le più grandi riforme sono state avviate da partiti come i Radicali: i Pannella, Bonino e Cappato godevano di percentuali risicate”.

Al centro dell’incontro, al quale hanno partecipato numerosi componenti della lista a sostegno di Rancan, il tema dell’aborto, che Adinolfi ha affrontato con parole dure, le stesse usate nel suo ultimo libro “Contro l’aborto con le 17 regole per vivere felici”. La difesa della famiglia naturale e tradizionale, la lotta all’aborto, all’utero in affitto, all’eutanasia e alla registrazione all’anagrafe dei figli delle coppie omosessuali sono i cavalli di battaglia del partito cattolico ultraconservatore.

“Non possiamo dialogare con chi è a favore dell’interruzione di gravidanza – ha affermato il leader del partito -. Non ci interessa se siamo i soli a portare avanti con tenacia questa battaglia, anche Donald Trump è partito con l’1% dei consensi. Ciononostante – prosegue elogiando il “modello trumpiano” – non è mai arretrato rispetto alle sue posizioni pro-life, fino ad arrivare a vincere le presidenziali. Il risultato? Negli Stati Uniti il numero di nuovi nati è aumentato (30 mila in più dopo la svolta anti-abortista negli USA).

Adinolfi si è poi concentrato sul problema della denatalità e sulla difesa della famiglia tradizionale, senza risparmiare una stoccata a Mario Conte: “Il sindaco di Treviso fa il ‘moderno’ registrando i figli delle coppie omosessuali: ma non è questa la direzione. Denatalità significa contrazione del Pil, e maggiori ripercussioni sull’inflazione, la più iniqua delle tasse che colpisce chi ha di meno”.

“Noi – conclude – con Luigino Rancan scendiamo in gioco a Treviso per proporre un cambiamento basato sul credo religioso, sui nostri valori (una maggiore cura della vita, la centralità della famiglia naturale e il rifiuto di un’ideologia di morte che ci pervade in maniera perniciosa) consapevoli che prima sia necessario affermarci politicamente in modo sempre più deciso: ora puntiamo a un buon risultato alle comunali, un domani penseremo alle regionali in Veneto”.

(Foto: Facebook Mario Adinolfi).
#Qdpnews.it

Total
0
Shares
Related Posts