Questo l’esito dei controlli effettuati nell’arco delle ultime 12 ore sui contatti stretti dei due dipendenti del nosocomio trevigiano risultati, ieri, positivi al Covid-19. “Esito che conferma pienamente – sottolinea il direttore generale dell’Ulss 2, Francesco Benazzi – l’ipotesi già formulata ieri, alla luce delle prime indagini epidemiologiche e della prima batteria di test sugli operatori della Microbiologia. L’origine del contagio è extraospedaliera, attribuibile a una persona con cui sono entrati in contatto in ambito “residenziale”.
La conferma è arrivata dalla positività della vicina e dalla contestuale negatività sia dei 25 tamponi effettuati ai dipendenti della Microbiologia, sia dei 40 effettuati agli operatori dell’Anatomia Patologica”. Negativo è risultato anche un terzo coinquilino dell’appartamento occupato dai due operatori positivi.
Sia i due operatori positivi sia il contatto “residenziale” sono stati sottoposti a doppio test: “Abbiamo effettuato sia il test rapido, che ci da una risposta in pochi minuti, sia, al fine di validarne il risultato, sia il tampone – spiega il primario della Microbiologia, Roberto Rigoli -. In tutti e tre i casi abbiamo avuto concordanza di risultato”.
Il test rapido, che l’Unità Operativa di Microbiologia di Treviso sta sperimentando, consente di effettuare gli screening molto velocemente e con un notevole risparmio a livello economico. La Regione del Veneto ha sollecitato il Ministero della Salute alla validazione del test in ambito nazionale.
Oltre alla positività del contatto “residenziale” dei due operatori l’Ulss 2 ha registrato: due ricoveri nell’Unità Operativa di Malattia Infettive del Ca’ Foncello. In entrambi i casi hanno riguardato persone (un uomo di provenienza area balcanica e una donna italiana) la cui positività era già nota, per le quali è scattato il ricovero a seguito del peggioramento del quadro clinico.
Inoltre 11 nuovi positivi (tutti in isolamento a domicilio con sintomatologia lieve o assente) di cui: tre riferibili ad un cluster padovano conseguente ad una commemorazione funebre, organizzata a Padova dalla comunità camerunense, cui avevano partecipato circa 200 persone. Uno dei partecipanti alla cerimonia residente nel territorio del Distretto Asolo è risultato positivo, così come due suoi colleghi di lavoro.
I test effettuati su una cinquantina di altri contatti, professionali e non, delle tre persone positive hanno dato esito negativo. Quattro contatti di casi positivi già noti e quattro casi “nuovi” su cui è stata attivata l’indagine epidemiologica.
(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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