I volti delle vittime della strada come monito: a Crespignaga un tabellone per riflettere prima di mettersi alla guida

A partire dagli ultimi giorni della scorsa settimana un grande cartellone riportante i volti di tutte le vittime della strada è stato esposto a Crespignaga per spingere i passanti a riflettere sull’importanza di una guida sicura sulle strade trevigiane.

Troppe scomparse, troppo dolore hanno segnato questo periodo post-covid, nel quale il ritorno sulle strade per alcuni è stato fatale. Anche e soprattutto a Maser, dove nel giro di pochi giorni, la comunità ha affrontato un lutto e, pochi giorni dopo, un altro incidente mortale, si è sentito il bisogno di ricordare quanto non sia da sottovalutare un contesto quotidiano e abituale come quello della strada.

Il posizionamento non è casuale e il sindaco Claudia Benedos si è subito dichiarata disponibile a sostenere l’iniziativa: la piazza di Crespignaga, esposta sulla provinciale Bassanese, rappresenta prima di tutto un luogo d’incontro per giovani.

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Anche in questo periodo sono molti, moltissimi i frequentatori del locale vicino, che per scelta, rimane aperto anche la notte. Ed è lì che l’Aifvs, Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada, in collaborazione con l’amministrazione comunale, ha deciso di apporre questo cartellone, che fa da stimolo a ragionare, a lasciar perdere un “ultimo giro” e a limitare la velocità.

I volti degli scomparsi come monito, un po’ come in quell’operazione choc portata avanti dal governatore Luca Zaia, ancora visibile nel parcheggio dell’Odissea di Spresiano, per cui le “carcasse” dei veicoli incidentati e coinvolti nei casi più sconvolgenti erano stati posizionati davanti agli ingressi delle discoteche.

Non soltanto i giovani “in after party”, però, sono i destinatari di questo aspro ma necessario messaggio: un sorpasso di troppo, una distrazione alla guida, un affiancamento mal calibrato, una mancata precedenza o l’impossibilità di frenare in tempo, perché troppo veloci, possono rivelarsi fatali a qualsiasi età e non sempre solo per chi commette l’errore, ma anche per chi lo subisce.

Se l’inizio di quest’estate è stato tragico per alcuni automobilisti, per molti motociclisti e ciclisti, la speranza della comunità è che con campagne come queste il dolore per le perdite si trasformi in qualcosa di concretamente utile, ovvero prevenire altre perdite e quindi altro dolore.

(Foto: Luca Vecellio © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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